BELLINAZZO A RFV, Jovic e decr. crescita: vi spiego
Marco Bellinazzo, giornalista de Il Sole 24 Ore, ha parlato così a Radio FirenzeViola delle questioni finanziarie che riguardano il calcio e la Fiorentina: “Chiaro che le sanzioni a chi non ha rispettato il Fair Play Finanziario sono molto lievi e che fanno parte di un percorso di riabilitazione post Covid di questi club. In pratica si dice “nell’immediato pagate una piccola parte della multa, se poi nei prossimi anni non rispetterete i parametri ne subirete ulteriori le conseguenze”. Ogni club attualmente non può spendere per i propri tesserati più di un tot di ricavi. Il fatto è che chi ha più soldi o ricavi potrà spendere più di chi ne ha meno.. E questa a mio avviso non è la soluzione”.
La Fiorentina di Commisso è passata da 50 a 64 milioni in tre anni. È possibile che il monte ingaggi continui a salire?
“Quel livello di stipendi sta dentro i parametri del nuovo FFP e di ciò che si può permettere la Viola. C’è una soglia che ormai relega un club comunque importante come la Fiorentina nella fascia bassa delle squadre europee. Finché non si trova un modo di incrementare i ricavi, far crescere competitività diventa complesso. Commisso ha già speso una cifra importante per capitalizzare, facendo in pochi anni quello che tanti presidenti in altre piazze non hanno fatto. Chiaramente soffre di problematiche legate al bacino d’utenza. Rispetto alle big europee diventa un altro sport… Però noi dobbiamo fare analisi sul lungo periodo, che ci porta a dire che ci sono molti squilibri sempre più profondi rispetto ai quali bisogna procedere con investimenti strutturali che purtroppo latitano”.
Sul lungo termine la politica del “non si va oltre i 15 milioni” può pagare, sul campo?
Io faccio un parallelo fra Napoli e Fiorentina, che essendo sotto le tre big del campionato per fatturato sono rapportabili. Ebbene, a Napoli quest’anno si è abbassato il monte ingaggi cercando giocatori nuovi, cosa che ha portato un rischio, poi in realtà sono stati inaspettatamente trovati giocatori pronti. Nel caso della Fiorentina non è stato così. Comunque questa è la strada: si deve andare a pescare giocatori inutilizzati nei grandi club ridandogli smalto per fare plusvalenze e far crescere i ricavi. A questo si dovrebbe aggiungere un processo di investimenti strutturali per aumentare questi ricavi”.
Lei, come osservatore esterno, dà un giudizio positivo all’operato della Fiorentina di Commisso?
“Io credo di sì. Sarei contento al posto di un tifoso della Fiorentina visti gli investimenti. Commisso dovrebbe portare quella visione statunitense per cui si combatte in campo ma negli uffici si lavora insieme per migliorare il prodotto”.
Conviene mantenere Jovic per due anni in modo da sfruttare gli sgravi fiscali del decreto crescita?
“Il decreto crescita resterebbe nel caso di cessione del calciatore a un club italiano, usufruendo comunque dei vantaggi e cedendoli poi al nuovo club. Andando all’estero invece quei benefici si annullerebbero”.