Razzismo a Vlahovic, Tuttosport duro contro i viola: "Il solito Franchi barbaro"
Fiorentina-Juventus di ieri è stata macchiata da ripetuti cori razzisti all'indirizzo di Dusan Vlahovic. La partita è stata interrotta più volte nel primo tempo con tanto di annuncio dello speaker, ma nonostante l'avvertimento, gli episodi sono andati avanti lo stesso. A prendere posizione sull'argomento è stamani Tuttosport, che definisce il pubblico viola come "il solito Franchi". Un copione già pronto, dall'inizio alla fine, recitato come attori consumati, a cui non servono prove generali - si legge sul giornale torinese -. Il commento del quotidiano non è leggero: "Basta toccar la palla, a Dusan. Viene subissato. Poi schernito. Alla prima corsa a vuoto, c'è chi si alza e gli urla addosso il mondo. C'è chi gesticola, e non esattamente in maniera carina. C'è poi chi insulta, ed è nella normale barbarità delle cose. Culminano tutte in un coro, dopo appena 8 minuti: «Sei un zingaro». Dusan guarda la curva Ferrovia, ha voglia di rispondere e gli si legge negli occhi pure a distanza. Si tocca le parti intime, intende dire che ha gli attributi. Che lo dimostrerà. Ma la reazione è un fiume in piena, vale decibel più alti e il solito motivetto. Stavolta, all'epiteto «zingaro» si aggiunge altro, per una nuova sterzata d'orgoglio dell'attaccante. Ancora il gesto di massima virilità, tuttavia rivolto alla tribuna e ben visto dalla panchina viola, che chiede spiegazioni mentre Doveri si avvicina alla punta dopo il richiamo di DV9 nei suoi confronti, per di più a gran voce. «Hai sentito?», sembra dirgli. E l'arbitro ha sentito, per questo parla con il quarto uomo e chiede l'intervento dagli altoparlanti", la ricostruzione del quotidiano.
Che poi conclude: "Non si può far finta di niente e infatti non succede. Altre parole, sempre proclami, ma con la paura più diffusa di una sospensione del match, di un 3-0 a tavolino che nessuno, a Firenze, vorrebbe avere sulla coscienza. A on field review chiuso, mentre la festa impazza sugli spalti, Doveri capisce che è il momento di fermarsi: riunisce le squadre a metà campo, parla con i capitani e invoca un chiarimento. Ranieri, fascia viola al braccio, corre sotto la curva e fa il gesto del tre insieme a quello dello zero. Come a dire: le conseguenze sono lì, nessun gioco può valere quel tipo di candela. C'è chi capisce, chi se ne infischia, chi ubbidisce. Comunque, sparisce l'unità d'intenti e un po' si perde pure Vlahovic, tra i tentativi di imporsi e quelli semplicemente di vendicarsi".
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