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Porrà: "Pioli era l'ideale anche per la Nazionale. Kean? Pensi a Stendhal"

Porrà: "Pioli era l'ideale anche per la Nazionale. Kean? Pensi a Stendhal"
Ieri alle 20:55Primo Piano
di Andrea Giannattasio
fonte dal nostro inviato - A. Giannattasio

Giorgio Porrà, giornalista di SkySport, è presente stasera al premio Fair Play Menarini, evento che si sta svolgendo a Firenze. Ai giornalisti presenti Porrà ha rilasciato alcune dichiarazioni a margine della cerimonia: "Sul Mondiale per Club dico che non ho la minima passione nel vederlo. Non mi piace vedere stadi semivuoti, partite giocate a temperature impossibili, con tempeste di fulmini, con giocatori stremati che non si reggono in piedi, con squilibrio di forze, anche se lo scherzetto poi c'è stato e l'ha fatto Simone Inzaghi a Pep Guardiola. Questo torneo però testimonia una volta per tutte che ormai si è smarrita l'ultima oncia di sacralità di questo gioco, che ormai è un luna park impazzito, uno strumento per spremere quattrini a discapito della qualità. E non lo dico perché non è un'esclusiva di Sky, perché i colleghi sulle altre piattaforme stanno facendo un ottimo lavoro. Credo però che non si possa continuare così".

Come vede i tanti nuovi allenatori in Serie A?
"Mancano i fuoriclasse e quindi ci tocca parlare degli allenatori. Ne sono tornati di importanti, ci aspettiamo fulmini e saette in panchina. Nello specifico sono contento del ritorno Pioli. Lui è uno degli allenatori top su cui dobbiamo puntare".

Di Moise Kean, e della possibilità che possa andare in Arabia, cosa ci dice?
"Sarebbe una iattura perdere Kean adesso, dopo la stagione che ha fatto. Capisco che il ragazzo sia a un bivio della carriera, a venticinque anni. Però Kean in Italia, Kean a Firenze, sarebbe vantaggioso anche per la Nazionale. Questo Kean lo aspettiamo da quando aveva 16 anni, da quando lo lanciò Allegri. Se fossi al posto suo mi incatenerei al David e penserei a quello che scriveva Stenhdal di Firenze, quando uscendo da Santa Croce, sopraffatto dalla bellezza, diceva 'Cammino, ho paura di cadere'. Ma non credo che i suoi procuratori gli suggeriscano di leggere Stendhal".

Qui a Firenze si parla di Roberto Piccoli come eventuale sostituto di Kean.
"Son giocatori diversi. Piccoli è un giocatore vecchio stile, può ancora migliorare e può essere interessante in casa Nazionale. Ci sono molte differenze tra Kean e Piccoli sì, ma la Fiorentina deve sperare che non si ponga il problema di Piccoli. Mi ricordo che l'anno scorso io per la Fiorentina suggerì Lucca, che è un calciatore simile a Piccoli, ma credo che Piccoli possa crescere ancora di più".

Pioli poteva essere una scelta buona per la Nazionale?
"Credo di sì. Quando era circolato il suo nome, non sapendo dei lacci e lacciuoli di contratto con gli arabi, mi sembrava una scelta ottima per la Nazionale. Credo però che Gattuso possa incidere. Dal punto di vista tecnico, di giocatori, scarsi eravamo e scarsi siamo. Finché non si rimetterà la tecnica al centro del discorso, se non risolviamo problemi strutturali che diciamo di voler risolvere sempre a parole, finché non troveremo campioni tra i figli dell'immigrazione, come facciamo nel volley, nell'atletica e nel basket, fin quando club e Nazionale non dialogheranno, fin quando non si prenderà spunto da quello che funziona, penso alla FederTennis che ha creato un modello virtuoso, saremo sempre punto a capo. Gattuso magari ci porterà al Mondiale ma non si risolverà il problema. Ci sarà sempre un'altra Macedonia del Nord in grado di buttarci fuori e continueremo a sentire i soliti discorsi dei gestori che ci dicono di pensare a nuovi progetti che non si realizzeranno mai".