X FACTOR CATALDI: NUMERI DA TODOCAMPISTA E MAI COSÌ BOMBER IN CARRIERA
Una partita difficile contro un Cagliari in salute e dalla posta in palio particolarmente importante: sia da un punto di vista emotivo, visto che la Fiorentina veniva da una settimana in cui il malore di Edoardo Bove prima e l’uscita anticipata dalla Coppa Italia poi, rischiavano di minare le certezze che la squadra di Palladino aveva costruito con parsimonia in questi primi 4 mesi di stagione; sia da un punto di vista meramente sportivo, con la possibilità di rosicchiare punti preziosi in chiave quarto posto a Milan, Juventus, Bologna e - in attesa del serale Napoli-Lazio - di restare attaccati ai treni nerazzurri, sponda Milano e sponda Bergamo. Ed è qui che è emerso Danilo Cataldi, forse l’uomo copertina di questa lunga settimana. Con la sua rete la Fiorentina batte il Cagliari per 1-0 e trova l’ottava vittoria di fila eguagliando il record dei viola di Carniglia, che iniziò con l’Udinese il 7 febbraio 1960 e terminò circa due mesi dopo, il 3 aprile, contro il Palermo. Era la squadra dei vari Sarti, Chiappella, Montuori, Hamrin e che si vede raggiunta (e speriamo pure superata…) da De Gea, Comuzzo, Adli, Kean… e, appunto, Cataldi.
PROMESSA MANTENUTA - “Lì, sempre lì. Lì nel mezzo. Finché ce n’hai stai lì” cantava Ligabue nel ’99 in quello che è diventato, col tempo, il manifesto sportivo del mediano. Ruolo di sacrificio e abnegazione, il mediano è il gregario per antonomasia, quello che quando il gioco si fa 'brutto, sporco e cattivo' si lancia nella mischia e sgomita per riuscire ad ottenere il proprio obiettivo. E a Danilo Cataldi queste caratteristiche sembrano cucitegli addosso. Lui che per primo, quando ha visto Bove accasciarsi a terra, si è lanciato sul corpo esanime dell’amico per impedire che la lingua potesse ostruirgli le vie aeree. Ma a noi, che dottori non siamo, importa il giusto se la manovra non sia stata eseguita con la maestria liturgica che impone la medicina, o che avrebbe potuto rimetterci due falangi delle dita: è il gesto che rimane impresso nella mente dei tifosi ed esso, come diceva Coelho, è pregno di conseguenze. Da quel momento il legame tra i due si è ulteriormente fortificato, con Cataldi che probabilmente ha consumato le ruote della propria auto a forza di fare avanti e indietro tra casa e Careggi. “Siamo contenti che Bove stia bene, spero torni presto. È un ragazzo con dei valori importanti, un ragazzo d'oro. Sono sicuro che lo riabbracceremo presto”, aveva dichiarato il classe ’94 nel post partita di Coppa Italia. Per ora però si dovrà accontentare di un abbraccio virtuale, che ha voluto dare al suo amico dopo la rete, mostrando alla telecamera il numero quattro con le dita e urlando “Edo, te l’avevo detto!”, in riferimento alla premonizione che i due avevano fatto prima che la Fiorentina scendesse in campo (QUI LA NEWS). E pensandoci fa particolarmente sorridere che questo bellissimo legame si sia creato tra quella che sarebbe dovuta diventare una bandiera della Roma ed un ex capitano della Lazio.
MAI COSÌ BOMBER - “Una vita da mediano, da chi segna sempre poco. Che il pallone devi darlo, a chi finalizza il gioco”, continua la canzone. Ed effettivamente dobbiamo ammettere, guardando il borsino del centrocampista romano, che il gol non è mai stato il suo cavallo di battaglia. Almeno fino a quest’anno. Già perché con quello segnato al Cagliari, il terzo in campionato dopo la doppietta rifilata al Lecce, non solo ha già battuto il proprio record personale, risalente alla stagione 2018/19 con la maglia della Lazio (all’epoca le reti furono 2), ma in generale ha segnato oltre un terzo dei gol che aveva fatto in carriera prima del suo approdo a Firenze (8).
NUMERI DA TODOCAMPISTA - “Una vita da mediano, con dei compiti precisi. A coprire certe zone, a giocare generosi”. Perché ci sono le reti, certo, ma, come detto, ci sono tanti altri numeri che evidenziano la gara superlativa offerta da Cataldi. La squadra si è affidata a lui soprattutto in fase di costruzione, non a caso è stato il giocatore che ha giocato più palloni: 54, 9 dei quali nella zona della propria trequarti. Dunque gol, tecnica, mancherebbe la quantità. Macché, c’è anche quella. Con oltre 12 chilometri percorsi è stato il calciatore ad aver macinato più metri di campo e, per concludere, è stato il giocatore che, per dispersione, ha recuperato più palloni: ben 11. Ora che mancherà il dinamismo di Bove nel centrocampo viola servirà rimboccarsi le maniche. E Cataldi sembra già essersi calato nella parte. “Anni di fatica e botte e vinci casomai i mondiali”…