VISTA IN TRASFERTA, Aspettando giorni migliori
A cura di Patrizia Iannicelli
Dopo l'ennesima delusione vissuta pochi giorni prima al Franchi contro il Milan, la gara della nostra rivincita morale, attesa per quasi un anno, la tifoseria non può far altro che "leccarsi le ferite" e continuare a dare il proprio supporto e sostegno alla squadra gigliata. La maggior parte ormai proiettata verso la finale di Coppa Italia (vero e reale obiettivo della stagione), rinuncia ad una gara che ha poche prospettive, ma i soliti irriducibili, si mettono in movimento verso il Ferraris di Genova. Dopo tante gare in notturna, con orari improponibili per il rientro ed immani sacrifici per il giorno successivo, finalmente il fischio d'inizio è per le 15.00, così da partire verso metà mattina, preludio della primavera. La distanza è irrisoria e senza particolari difficoltà, i 531 tifosi presenti, suddivisi tra i sette pullman e due pulmini, coadiuvati anche da mezzi propri, si posizionano già prima del riscaldamento delle squadre, nella parte superiore del settore ospiti.
La visuale come sempre non è delle migliori, la rete che divide il settore dal campo rende il tutto più difficile. Un numero esiguo di tifosi è presente anche nella parte centrale della tribuna. Il primo coro di ovazione dei tifosi è all'entrata del portiere Neto, giusto riconoscimento del lavoro svolto dall'inizio del campionato, che ha fatto ricredere anche i più scettici nei suoi confronti. Il boato aumenta con l'entrata della squadra viola, che rimbomba in tutto lo stadio. Al fischio d'inizio, la formazione obbligata, date le date assenze per infortuni e la squalifica di Gonzalo, un 4-3-2-1, con Cuadrado terzino (molti contestano questa scelta) e Matri davanti supportato da Wolski e Ilicic.
Torna Aquilani a centrocampo con la fascia di capitano. La squadra viola si presenta nella terza maglia inedita grigio antracite. Nella prima parte si attacca sotto il nostro settore, ma il primo sussulto si ha nel vedere Eder che servito dalla destra costringe Neto ad una grande parata. Le azioni si susseguono da una parte e l'altra del campo, la Fiorentina risponde con tanti passaggi e prova ad avvicinarsi alla porta avversaria, prima con Borja Valero, poi con un contropiede di Matri che termina in fuorigioco.
All'intervallo quasi per stemperare la tensione, le solite scaramucce verbali con la tifoseria avversaria, poco distante dal nostro settore. Si ricomincia e la squadra gigliata attacca dalla parte opposta, grandi le difficoltà di visione, ancora una volta Neto si supera su Gabbiadini. Il primo cambio è di Vargas per Wolski, che da subito vivacizza le azioni, viene inserito anche Matos per un evanescente Ilicic e infine Ambrosini per Mati Fernandez. Si rendono pericolosi Eder e Gabbiadini, poi Palombo, ma l'occasione più eclatante è data all'78° da una punizione di Vargas che centra la traversa, batte sulla riga di porta e torna in campo. La sfortuna ci continua a perseguitare, anche in una delle ultime occasioni quando Matri non riesce a mettere dentro una palla da distanza ravvicinata. I cinque minuti di recupero passano veloci e termina la gara con zero goal e un punto per parte. Si resta all'interno del settore fino alle 17.30, molti i commenti, dalla paura di una trasferta con mille insidie alla delusione di un'altra occasione persa.
Rispetto alla gara del mercoledì precedente, il pareggio è stato frutto di una gara combattuta, con varie occasioni, ancora una volta deficitari sotto porta e un attacco che stenta a realizzare. La sfida è stata equilibrata per molti tratti, abbiamo apprezzato una grande determinazione e concentrazione, la squadra ha mostrato una certa reazione e con un pizzico di fortuna forse avrebbe potuto portare a casa l'intera posta in palio. Un pareggio fuori casa è accettabile, i tanti problemi restano, ma finito questo tour de force di una gara ogni tre giorni, si possono recuperare condizioni fisiche e mentali. In attesa di giorni migliori, riprendiamo il nostro cammino verso casa, con l'auspicio e la speranza di vedere presto in campo le nostre punte di diamante Rossi e Gomez, per concludere in bellezza questa stagione che ci ha portato grandi gioie ma anche amare delusioni.