PRIMO ROUND E RINASCITA: C'È ANCORA TANTA VIOLA DA RACCONTARE

04.04.2024 00:00 di  Andrea Giannattasio  Twitter:    vedi letture
PRIMO ROUND E RINASCITA: C'È ANCORA TANTA VIOLA DA RACCONTARE
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La prima cosa che verrebbe da pensare, dopo il successo 1-0 conseguito contro l’Atalanta, è la più banale di tutte: keep calm, quello del Franchi è stato solo il primo round. Che (certo) poteva essere vinto in modo più rotondo - visto il dominio tattico messo in campo, specie nel primo tempo - per poter ipotecare già nella notte di Firenze il passaggio del turno in finale, ma alle volte va bene anche così. Cinismo e solidità, per l’ultimo atto di Roma - ad oggi - è quanto basta.

La seconda, dopo l’invito a tenere a freno gli entusiasmi, è di tutt’altra pasta: chi si era domandato, anche solo per un istante, se la Fiorentina fosse ancora dalla parte del suo allenatore, se fosse ancora in corsa per i suoi obiettivi, se avesse ancora dentro di sé il fuoco sacro di lottare per qualcosa di davvero ambizioso, ieri sera ha trovato la risposta che cercava. C’è tanta Viola ancora da raccontare. Eccome se c’è.

Per capirlo, basta guardare i numeri collezionato da Mandragora (ma che gol ha fatto?) e soci nella vittoria ottenuta contro la Dea, la formazione più in forma del campionato che arrivava al Franchi da un roboante 3-0 a Napoli. 20 tiri (totali) a 10 a favore della squadra di Italiano, a cui si aggiungono 4 tiri in porta (contro i 3 nerazzurri), 9 calci d’angolo a 3 e un dato xG - quello viola - tre volte superiore rispetto a quello ospite, ovvero 1.17 contro 0.39.

Ecco perché, dopo le amarezze di sabato contro il Milan, la sensazione è che la Fiorentina nella notte contro l’undici di Gasperini si sia davvero ritrovata. Peraltro al cospetto della big che la Viola ha battuto più volte nel corso degli ultimi anni (solo nel ciclo Italiano, si contano cinque successi su sette gare fin qui disputate in tutte le competizioni). Un dato che fa notizia. Ma che adesso, in quello che è stato il primo di otto appuntamenti solo ad aprile per Biraghi e compagni, fa davvero ben sperare.