NEL BENE E NEL MALE, FORZA FIORENTINA
È un dolore immenso quello che pervade il cuore di tutto il popolo fiorentino. Perché era giusto credere nella vittoria di questa Conference, anche per come la squadra aveva dominato il gioco e poi reagito a un rigorino e poi ancora per aver schiacciato il West Ham prima dell'ennesima rete presa a difesa alta. Ma la Fiorentina non riesce a snaturarsi, neanche al 90' di una finale europea. È così e basta, ma fa tremendamente male perdere in questo modo.
Nel bene e nel male, la Fiorentina è questa. Un'identità precisa, nella forza della squadra che ha reagito sempre, andando oltre ai propri limiti. Un'identità che però purtroppo è stata fatale anche negli errori commessi, quelli in difesa con due disattenzioni che hanno sempre il solito sapore di beffa e quello in attacco di Mandragora, che ha tristemente ricordato il tiro fuori di Ilicic contro il Napoli nella finale di Coppa Italia del 2014.
Bisogna ringraziare Italiano in primis e i giocatori che hanno gettato il cuore oltre l'ostacolo. Giocare due finali in una stagione è esaltante. Fa malissimo perderle entrambe, proprio perché nessuno se lo sarebbe meritato, né la squadra né chiaramente i tifosi. Però il calcio è questo. Ora da qui bisogna ripartire, non può essere considerata la fine ma un inizio. Qualsiasi cosa accadrà. Che vada via Italiano, che resti. Che la rosa venga cambiata o meno. Una stagione così deve spingere il club ad alzare l'asticella. Non potrà sempre andare così male, il futuro può essere viola. A cominciare da domani, ovvio. Ora è il tempo delle lacrime e degli applausi, per tutto il resto se ne riparlerà una volta smaltita questa tremenda delusione.
Forza Fiorentina, alè Viola!