MANCA IL NUMERO 9? CI PENSA IL 99
L'inizio di stagione nel capoluogo toscano, sponda Fiorentina, non è stato dei migliori. Un preludio che ha visto i viola faticare tantissimo in zona gol passando addirittura un mese intero senza mai conquistare bottino pieno, infatti tra la vittoria contro il Twente al Franchi (18 agosto) e quella col Verona (18 settembre), sono passati esattamente trenta giorni, caratterizzati da 4 pareggi e 3 sconfitte con solo 3 reti segnate, nessuna di queste dal duo Jovic-Cabral.
La scarsa forma e affinità con la zona gol dei due centravanti a tinte viola è stato uno dei problemi maggiori dei viola in queste prime fasi di stagione, ancora lontani dalle idee tattiche di mister Italiano e dalla migliore condizione, costringendo così il tecnico ex Spezia a cercare una soluzione alternativa.
Il numero 9 non riesce ad ingranare? Fiducia al 99
Christian Kouame, passato dalle le valigie in mano a diventare una pedina chiave nello scacchiere tattico viola. Dopo un convincente ritiro a Moena e in Austria, Italiano ha deciso di provare a sfruttare la sua rapidità e la sua gamba subito all'esordio stagionale contro la Cremonese, ottenendo come risultato un grande assist dell'ivoriano tramutato in gol da Giacomo Bonaventura. Con lui titolare in campionato, la Fiorentina al Franchi non ha mai perso, ottenendo infatti due vittorie importantissime con Cremonese e Verona ed un pareggio contro la Juventus, condito da una sua rete personale. Dopo queste ottime uscite come esterno destro il tecnico viola ha deciso di provarlo in un inedito ruolo di centravanti, affiancato da Riccardo Sottil e Jonathan Ikone sugli esterni e Barak poco dietro di lui. L'attaccante ivoriano ha giocato un'ottima partita muovendosi su tutto il fronte d'attacco in fase d'impostazione dalle retrovie in modo da essere sempre disponibile per una sponda o far respirare la squadra guadagnando punizioni. In fase offensiva ha corso moltissimo guadagnando il rigore, poi sbagliato da Biraghi, e andando vicinissimo al vantaggio nelle prime luci dell'incontro, risultando il secondo giocatore per passaggi riusciti nella metà campo avversaria.
Chissà se questo è stato solo un evento occasionale o possa diventare un Leitmotiv.