IL PRIMATO DEI QUATTRO MOSCHETTIERI (PIÙ UNO)
La Fiorentina (assieme a Napoli e Juventus con 10 reti) è la miglior difesa del campionato e questo, dopo 15 giornate, non può essere un caso. Dopo tutto, non è nemmeno un caso il fatto che fino ad oggi, a referto ci sia una sola sconfitta, quella stranissima subita a Bergamo. Palladino, dopo un inizio di stagione con qualche evidente difficoltà, ha sistemato modulo e piani e soprattutto ha trasformato una difesa che veniva accompagnata da dubbi e interrogativi, in un'arma per ottenere il record di vittorie consecutive in Serie A, eguagliando i risultati del 1960.
Il muro al centro - Ranieri è diventato un affidabile capitano, attento e determinato come mai lo era stato, anche nel miglior momento vissuto con la precedente guida tecnica. Comuzzo, anche per merito di chi lo ha fatto salire in prima squadra, ovvero Joe Barone, e chi lo ha allenato tra i grandi per un anno, dunque Italiano, è diventato un difensore talmente affidabile che si sprecano i paragoni con mostri sacri del passato. Alla Fiorentina basta che sia il Comuzzo di ora, e che questa forma valga anche per il prossimo futuro. I paragoni sono per le chiacchiere al bar.
Terzini (non solo) di spinta - Non dimentichiamoci anche come Palladino abbia deciso di schierare Gosens da terzino in una difesa a quattro, anche contro all'opinione pubblica che parlava di depotenziamento. L'ex Inter e Atalanta, ha dimostrato tutto il proprio valore equilibrando una difesa che, quando schierata a tre, non trovava il bandolo della matassa e che ora, come detto, è la migliore. Lo dicono i numeri. Anche Dodo, straordinario quando si propone in attacco, ha alzato il livello anche della propria fase difensiva. Sopperisce a una fisicità opposta a quella di Gosens, con chiusure preventive e intelligenza tattica. Un quartetto di moschettieri che sta facendo la differenza, senza se e senza ma.
L'evoluzione di un motto - Una difesa che per filosofia del proprio allenatore, accetta di difendersi bassa, portando gli avversari spesso dentro la propria area di rigore. Ma che grazie all'attenzione e al mutuo soccorso tra reparti, riesce a chiudere spesso ogni spiffero. E quando la porta rimane socchiusa, ci pensa De Gea a dare le mandate. Sei clean sheet con lo spagnolo tra i pali, più uno con Terracciano. Numeri da capogiro o, se preferite, da alta classifica. L'idea di calcio che ha portato i viola ai successi di questo avvio di Serie A è in controtendenza rispetto agli anni precedenti, e il motto pare essersi evoluto rapidamente in "attaccare bene, difendere benissimo". E Firenze sogna.