I BRASILIANI VIOLA, ORA CABRAL DEVE RISCATTARE IL FLOP PEDRO
Morto un papa se ne fa un altro e, come dicono in molti, non è importante chi parte quanto chi arriva. Ecco, allora, che oggi la Fiorentina ha annunciato ufficialmente l’innesto a titolo definitivo dal Basilea del centravanti Arthur Cabral il quale, dopo la prima cena fiorentina di ieri l’altro, ha già preso parte questa mattina al suo primo allenamento in maglia viola al centro sportivo "Davide Astori".
Più di un addetto ai lavori è sicuro che il classe ’98 non farà rimpiangere Dusan Vlahovic, fosse solo per la sua potenza fisica e gli ampi margini di miglioramento, come ci ha assicurato pochi giorni fa l’ex ds del Sion e oggi dg dello Yverdon, Marco Degennaro. Ma Cabral è anche chiamato a invertire la tendenza che ha visto i suoi connazionali sbarcati a Firenze negli ultimi anni non riuscire a lasciare il segno, come i vari Pedro, Dalbert, Gilberto, Gerson, Octavio, Anderson, Matos e Keirrison.
In particolare, l’ex Basilea sarà il 37° brasiliano a giocare in riva all’Arno, nonché il terzo a vestire la casacca numero 9 dopo, appunto, Pedro e Leandro Amaral. Del primo tra i due il ricordo non può essere esaltante, dato l’infortunio che ne compromise fin da subito l’ambientamento a Firenze, per questo il compito di Cabral sarà ancora più arduo.
Tuttavia dal capoluogo toscano sono passati anche tanti campioni verdeoro: si ricordano ad esempio Adriano, Edmundo, Dunga, Amarildo, Julinho, Socrates e lo stesso Leandro Amaral. E qualcuno che magari non ha fatto male ma che, per un motivo o per un altro, non si è neppure distinto in maniera particolare, come Vitor Hugo, Neto, Felipe Dal Bello, Felipe Melo e Reginaldo.
Tra gli altri rappresentanti del mondo carioca passati da Firenze abbiamo l’attuale Igor, poi Empereur, Luiz Fernando, Marcao, Jefferson, David Mateo, Guly, Amaral, Marcio Santos, Mazinho, Sergio Clerici, Dino Da Costa, Antoninho, Cleiton, Alex Costa, Filipe. Adesso, invece, tocca a Cabral, nella speranza che la Fiorentina e i suoi tifosi possano tornare a esultare ancora in salsa brasiliana.