FRANCK RINGHIA MA IACHINI È CAUTO: RIENTRO RIMANDATO?

17.06.2020 13:00 di  Andrea Giannattasio  Twitter:    vedi letture
Foto Facebook ACF Fiorentina
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Il dibattito si è preso subito la scena ed è destinato ad infiammare il popolo viola da qui ai prossimi giorni. No, per una volta (se Dio vuole) non stiamo parlando di stadio, se farlo ex novo a Campi oppure concentrarsi sul restyling del Franchi. Per tutto ciò è già pronta la manifestazione di ACCVC e ATF venerdì sera. Quello che veramente adesso interessa ai tifosi è capire se Franck Ribery sarà o meno pronto per partire titolare lunedì sera contro il Brescia, per la prima delle dodici finali che attendono la Fiorentina nel rush finale di campionato. Dunque, FR7 sì o no dal 1’? Il cuore, probabilmente, non avrebbe dubbi e spingerebbe a più non posso sull’impiego dell’ex Bayern dall’inizio per la sfida contro le Rondinelle, piagate in difesa dall’assenza certa di due pezzi da 90 (Cistana e Chancellor) e con buone chance di far giocare in coppia il 2002 Papetti e il mediano Dessena, adattato a centrale. Poi però entrano in ballo altre motivazioni, quelle che riguardano lo stato fisico del giocatore che pur stando bene e forte di un entusiasmo da debuttante non gioca una partita ufficiale ormai da sette mesi e che quando in partitella aumenta i giri talvolta sente ancora fastidio alla caviglia, specie se viene toccato nella zona operata.

Beppe Iachini di tutto ciò è sempre stato al corrente e non è un caso che ormai da svariate settimane sia andato alla ricerca di soluzioni tattiche che, oltre a garantire equilibrio alla sua squadra, consentano anche l’impiego di un Ribery al quale non chiedere per adesso gli straordinari. L’età (37 primavere ben portate) è quella che è così come la forma fisica, non al top dopo i postumi da infortunio e intervento più un’inattività di quasi quattro mesi. Ecco perché pensare di rivedere pronti-via il numero 7 in attacco lunedì sera inizia ad essere più di un punto di domanda per l’allenatore, che da inizio maggio ha seguito passo passo il lavoro del francese e che ha già stabilito per lui un dosaggio molto preciso per quello che dovrà essere il suo impiego. È fuori discussione la possibilità che Ribery giochi tutte e dodici le partite ma la speranza dei viola è che in almeno cinque-sei (magari in quelle di cartello o decisive per la classifica della Fiorentina) il suo contributo possa rivelarsi fondamentale. In teoria la sfida col Brescia rientra proprio in questa categoria, visto che per la comitiva viola rappresenta un appuntamento da non fallire, eppure le incertezze che gravitano attorno all’impiego dal 1’ dell’esterno sono tante. Non è un caso infatti che negli ultimi giorni sia stato il 3-5-2 con la coppia d’attacco formata da Chiesa e Vlahovic il modulo testato con più ricorrenza. Il dibattito su “Frankino” è destinato a rimanere aperto. Almeno fino a lunedì.