DA UNA NECESSITÀ ALL'ALTRA

Tiene banco (e come non potrebbe?) la questione allenatore. Dopo l'esonero di Vincenzo Montella, la società viola dovrà decidere se affidarsi ad un cosiddetto traghettatore fino al termine della stagione o se ingaggiare il tecnico ritenuto adeguato a guidare la Fiorentina anche negli anni a venire. I nomi al momento accostati al club di viale Manfredo Fanti - Iachini, Di Biagio, Prandelli... - fanno propendere gioco forza verso la prima delle due ipotesi, ma non sono da escludere sorprese. Guardando in prospettiva, risulta tuttavia necessario fare qualche considerazione che vada al di là di quanto concerne il destino della panchina gigliata. Ci riferiamo agli innesti da aspettarsi sul campo.
Il reparto che più di tutti ha dimostrato di necessitare come il pane di rivisitazioni è, ovviamente, quello offensivo. Tant'è che, sin dall'inizio della stagione, le maggiori lacune sono arrivate giustappunto dall'attacco, e sarebbe un errore grossolano pensare di poter risolvere i propri problemi cambiando allenatore senza però dare una svolta decisiva all'organico della rosa. Ad oggi i profili più caldi in qualità di alternative all'infortunato Ribery e l'altalenante Chiesa sembrano essere quelli di Politano e Berardi, ma, vista la carenza di gol, servirà cautelarsi anche con un centravanti. Magari d'esperienza, come Mario Mandzukic, seppur difficile. Oppure un talento, alla Patrick Cutrone.
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