CONTRO TUTTI SENZA PAURA, ROCCO HA IL NOSTRO DNA
Quanti maestri di vita e di calcio che sono sbucati fuori in questi giorni! A Firenze stiamo ancora ribollendo di rabbia per quanto successo contro la Juventus e per le esternazioni (sacrosante) di Commisso, che piovono da più parti considerazioni e apprezzamenti che ritengo parziali e di una sudditanza dura a morire. Stare dalla parte del potere fa sempre comodo a molti per poter lavorare, per potere avere un microfono dal quale parlare o per qualche minuto di ribalta. Tutto questo can can è un balletto che a noi fiorentini piace molto perché è nel nostro DNA essere contro i prepotenti e contro coloro che intenderebbero sottometterci al vabbenismo e al silenzio. Rocco in questo ci assomiglia, è uno di noi e non ha paura delle conseguenze. C’è da rimarcare come comunque ce ne passi dal non essere d’accordo alla presa in giro e al dileggio al quale è stato sottoposto il nostro presidente.
Quando un tale di nome Vessicchio (che non è il famoso Peppe direttore d’orchestra) dà a Rocco di “pappagallo di Antognoni, messo a cuccia da Nedved” si capisce il livello della controparte, che fa dell’arroganza la sua bandiera. Da uno che trova uno “schifo” le donne arbitro che cosa possiamo aspettarci? Per i gobbi non esiste equità, esiste solo vincere in qualsiasi modo alla faccia degli avversari siano essi modesti che più importanti. In Italia però… perché in Champions “a cuccia” ci mettono voi! E tanto che siamo in Europa, nessuno ricorda più le sceneggiate del loro portierone Buffon e il famoso cassonetto al posto del cuore dell’allora direttore di gara contro il Real? Contro di loro è lesa maestà, gli altri devono subire e possibilmente non rompere le scatole.
Peccato però che Commisso non abbia nessuna intenzione di passare oltre i soprusi e ribadisca e confermi la volontà di lottare per un calcio più equo. Ma a qualcuno che un gran signore venga dall’America a fare calcio da noi non piace o meglio non può dare lezioni di stile, come Costacurta ammonisce. E allora crogioliamoci nella corruzione, nelle nefandezze, nel pesce grosso mangia pesce piccolo e andiamo allo stadio rassegnati a vedere i soliti teatrini. Non sono le parole di Rocco che fanno male al calcio, esimio Marocchi, ma chi accetta e subisce per mero interesse. Ma si possono sentire lezioni di stile da ex bianconeri? Certo nessuno di loro si metterà mai contro Nedved e di questo n’è conferma un tweet di Pistocchi, che asserisce di essere stato vittima di un complotto del dirigente juventino, mentre ci piace molto quello di Piccinini, che consiglia alla Juve di non far parlare il ceco protagonista di intimidazioni verso arbitri.
In tutto questo calderone svetta però la reprimenda fatta da Nicchi al nostro presidente e qui dovrebbe partire l’applauso. Da che pulpito viene la predica! Vengono sistematicamente messi in discussione gli operati dei suoi arbitri, ne fanno più di Carlo in Francia nonostante la tecnologia arrivata dalla VAR e si sente LUI disgustato dal comportamento di Commisso, che però gli deve stare particolarmente antipatico. Con gli arbitri si arrabbiano a turno un po’ tutti, De Laurentiis, Gasperini, Ancelotti, pochi giorni fa Stellini il vice di Conte, solo per ricordare qualche nome a caso, ma Rocco lo disgusta! Possiamo dire che la “simpatia” è reciproca?
Parlando di simpatia non posso che pensare alla partita di sabato, tanto per tornare al campo, e al ritorno al Franchi del Gasp. Il tecnico della Dea ha provato a buttare acqua sul fuoco su quanto successo in Coppa Italia, ma a Firenze il fuoco è bello acceso sia per il ricordo della sua performance che per gli ultimi eventi. Spero che Iachini e i ragazzi sappiano convogliare al meglio la rabbia che hanno masticato in questi giorni, al comitato di accoglienza per i bergamaschi e il suo Mister ci penserà l’arguto pubblico viola.
La Signora in viola