COMMISSO, Torna a parlare. Ma con concetti già sentiti

23.02.2024 11:40 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
COMMISSO, Torna a parlare. Ma con concetti già sentiti
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© foto di Federico De Luca 2023 @fdlcom

C’è stato un tempo in cui, tra le pieghe della sicurezza con la quale la Fiorentina comunicava (e comunica), sembrava trasparire pure una forma di spavalderia simile a quella del Marchese del Grillo di Sordiana memoria, invece la lettera recapitata stamani via canali ufficiali dal presidente Commisso tutto sommato smussa determinati toni, certamente trova chiarezza nelle forme e nelle risposte, e già per questo merita apprezzamento. Solo che sembra restare su registri già sentiti, e soprattutto con una difesa a tutto tondo dell’intero gruppo di lavoro già conosciuta.

Non che Commisso sbagli a prescindere nel schierarsi contro valutazioni sui suoi dirigenti, intendiamoci, così come talune critiche certamente non son venute per partito preso, ma oltre che i recenti risultati le stesse immediate prospettive future, di rosa e di mercato, inviterebbero a riflessioni forse un po’ più rivolte all’autocritica verso le recenti scelte 

La difesa dei dirigenti e l'obiettivo di migiorarsi anno dopo anno.
Insomma niente che Commisso non avesse già fatto intendere, una sorta di “songs remains the same” da citare non tanto per tirare in ballo l’altra lingua del presidente, quanto dei mostri sacri del rock come i Led Zeppelin che meritano sempre menzione. Dunque se già la convinzione nei propri mezzi e nelle proprie scelte era stata ribadita, inclusa la fiducia a chi ha guidato fino ad ora la società, non resta che augurarsi che la ragione sia dalla parte di Commisso, e che la Fiorentina centri obiettivi sempre migliori come risulta essere la mission a più riprese sottolineata.

Il confronto con Atalanta e Bologna.
Qualcosa che sportivamente non pare semplice da chiarire, almeno se si volesse dar identico peso al valore delle due finali raggiunte ma anche al tipo di percorso affrontato, e che pure in ottica futura resta come minimo fumoso, visto che Atalanta e Bologna avranno sì impiegato tempo a raggiungere risultati virtuosi ma guarda caso (che fosse sul campo o per lo stadio) hanno intrapreso strade tra loro simili, se non identiche vista la stessa figura professionale coinvolta sul mercato e la costruzione della rosa, ma apparentemente diverse da quanto avviene da queste parti nell’ultimo lustro in cui anno dopo anno la sensazione è sempre stata più che di un ciclo (spesso triennale) di una costante  ripartenza su nuove basi (anche tattiche) nonostante la conferma del tecnico. 

Insomma stando così le cose, e registrate le certezze di casa viola, non resta che attendere davvero di far i conti a fine corsa, sperando che fin da lunedì il trend recente s’interrompa, augurandosi che un intervento del genere possa bastare a gestire un dissenso crescente, e anche quelle aspettative verso la stagione che, inevitabilmente, davanti alla mancanza di una minima autocritica sono destinate ad alzarsi.