CHI È NICO GONZALEZ, L'ARGENTINO CHE HA RUBATO IL POSTO A DI MARIA
Ventitrè anni appena compiuti, una stagione brillante ed una Copa America da giocarsi da potenziale protagonista. Nicolás González, per tutti Nico Gonzalez è in ordine di tempo l'ultimo talento sfornato dalla cantera dell'Argentinos Junior, una fucina di talenti storica del calcio argentino che da cui sono usciti Riquelme e Maradona. Provenienza che sembra garantire sulle abilità di un ragazzo affacciatosi all'Europa da appena ventenne: nel 2018 infatti lo Stoccarda lo preleva da oltre oceano per una cifra di poco sopra agli 8 milioni di euro ed in Germania si afferma come uno dei più continui esterni del campionato. Il primo anno, nonostante la retrocessione in Zweite Liga, è uno dei migliori prospetti del campionato. Nel 2019-20 è determinante per la rapida risalita dei biancorossi in Bundes (14 gol in 27 partite partendo largo a destra), quella appena conclusa è invece l'annata che lo ha consacrato, non tanto in Germania (solo 17 presenze con lo Stoccarda, fermato di fatto da marzo fino al termine della stagione per un problema al flessore), quanto con la maglia dell'Argentina.
Sulla crescita di Nico sono infatti impressi due colori, l'albi-celeste, ed un nome, quello del CT Lionel Scaloni: è lui che si prende il rischio di lanciare nell'ottobre 2019 in una partita contro l'Ecuador un ragazzino di 21 anni che viene dalla serie B tedesca. Nico ripaga la fiducia dell'allenatore e da allora è un elemento in pianta stabile della rosa argentina, un jolly che Scaloni utilizza in più ruoli e spesso al posto di giocatori dal palmares ben più ampio. Nell'ultima settimana è arrivata anche una prova maiuscola contro la Colombia, maglia da titolare nel tridente da sogno con Messi e Lautaro Martinez e assist per Paredes in occasione del vantaggio argentino (gara poi finita 2-2).
Esterno nel 4-2-3-1 di Matarrazzo nello Stoccarda, Nico è un trequartista di stampo argentino tanto classico -per qualità ed eleganza palla al piede- quanto sui generis -per costanza di prestazioni e efficacia del suo stile di gioco "poco fumo e molto arrosto" . Atipico Nico lo è anche per il fatto di non avere un vero e proprio soprannome, ma un semplice nomignolo, appunto Nico. La sua pulizia nelle giocate e l'attenzione difensiva gli hanno permesso di giocare anche da esterno di difesa e di scalare le gerarchie di Scaloni. Nico infatti si presenta ai nastri di partenza della Copa America brasiliana come un potenziale titolare dell'Argentina in attacco. Il prossimo sarà un mese decisivo per il suo futuro, e non solo per quello che combinerà in campo con Messi, Aguero e soci. Sul classe '98 infatti questa estate si potrebbero muovere diversi top-club, ma anche la Fiorentina sembra interessata a lui, con il neo-collaboratore di Pradè Nicolas Burdisso che potrebbe portare il connazionale come regalo di benvenuto in casa viola. Ma attenzione proprio alla Copa America: per l'uomo che punta a far sedere in panchina un certo Angél Di Maria la kermesse continentale rischia di essere una vetrina che può far rincarare il suo prezzo.