BIG RITROVATI, SERENITÀ EUROPEA E NON SOLO: DA CAGLIARI AD ATENE ECCO LE 5 NOTIZIE PER ITALIANO

24.05.2024 13:00 di  Andrea Giannattasio   vedi letture
BIG RITROVATI, SERENITÀ EUROPEA E NON SOLO: DA CAGLIARI AD ATENE ECCO LE 5 NOTIZIE PER ITALIANO
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© foto di Federico De Luca 2024 @fdlcom

Non sarà certo stata la partita più scintillante all'interno della stagione viola eppure, se non altro, la Fiorentina con il successo di Cagliari ha già raggiunto il primo obiettivo della sua stagione, quello che per certi aspetti era da considerare il minimo sindacale ai nastri di partenza ma che fino a poche settimane fa non sembrava così scontato. La conferma per il terzo anno di fila in Europa è del resto un'ottima notizia per tanti motivi: in primis perché consentirà a Vincenzo Italiano di chiudere il suo ciclo con tre qualificazioni consecutive ai tornei Uefa (l'ultimo che c'era riuscito era stato Montella nel triennio 2012-2015) e poi perché permetterà alla Fiorentina di accumulare ancora punti utili per il suo ranking nelle competizioni internazionali (oggi la Viola è 49° in graduatoria, mentre due anni fa - al momento della prima partita in Conference - galleggiava attorno al 100° posto, nel totale anonimato). Ma il successo in Sardegna è stato importante anche perché in vista della finale di Atene ha portato in dote almeno cinque notizie (più o meno buone) che spiegano bene con quali spirito e scelte la Fiorentina scenderà in campo tra una manciata di giorni allo stadio Agia Sophia.

LA VOGLIA DI VINCERE. Il pari di Gonzalez all'89' e il rigore guadagnato da Beltran al 110' hanno confermato due cose, anzi tre: che la squadra si presenterà con la testa giusta alla finale (non era scontato, dopo il gol di Mutandwa, che nel finale di gara la Fiorentina avesse la forza mentale di reagire e di prendersi tre punti d'oro), che la condizione fisica per un appuntamento che vale la storia è adeguata (e anche questo, dopo 56 partite ormai in archivio, non era affatto certo) e che - cosa che certamente avrà fatto piacere a Italiano - i giocatori entrati dalla panchina sanno fare la differenza.

LA SERENITÀ ACQUISITA. Scendere in campo ad Atene sapendo che la Fiorentina anche il prossimo anno giocherà in Europa sarà un incentivo psicologico non di poco conto. La serenità con cui a questo punto i viola potranno affrontare l'Olympiacos (al netto delle tantissime pressioni che, di per sé, ci sono da settimane attorno alla gara in Grecia) potrebbe essere l'arma in più per preparare la gara ed affrontare un avversario che, dopo ieri, fa un po' meno paura. E l'abbraccio a fine gara di tutta la rosa testimonia che l'entusiasmo è davvero tanto.

LE RISPOSTE DEI BIG. Se la Fiorentina si era piazzata al quarto posto al termine del girone d'andata, lo doveva essenzialmente ai suoi unici (veri) top-player, ovvero Bonaventura, Gonzalez ed Arthur. Guarda caso coloro che, a inizio 2024, hanno avuto un brusco calo nelle loro performance ma che, in un sussulto di orgoglio, hanno ritrovato la forma migliore in tempi recenti e sono andati in gol ieri, regalando alla Viola un nuovo, prezioso pass per l'Europa. Aver recuperato al meglio il 5, il 10 e il 6 è forse la notizia migliore per Italiano in vista della finale.

TERRACCIANO E LE DORMITE DIFENSIVE. Per tanti big che hanno brillato, il match di Cagliari ha portato in dote risposte anche dolci-amare nel reparto arretrato. Perché per un Terracciano che più volte si è superato, finendo per risultare il migliore in campo con quattro parate determinanti, ha fatto da contraltare un atteggiamento difensivo fortemente rivedibile: al netto della prova sufficiente di Milenkovic, desta più di qualche dubbio l'attenzione con la quale Ranieri ha affrontato il match dell'Unipol Domus. La speranza è che, alla base di una performance non adeguata, ci fosse un deficit motivazionale.

LA GERARCHIA DELLE PUNTE. Ormai sembra tutto definito in attacco in vista di Atene: sarà Belotti a guidare il reparto offensivo ad Atene, con Nzola che potrà dare - se necessario - il suo apporto a gara in corso. Il Gallo ieri è stato protagonista di una prova, tutto sommato, lodevole (quanta sfortuna in quel colpo di testa parato da Scuffet...) mentre l'angolano ha confermato di essere molto più incisivo quando subentra a partita iniziata rispetto a quando parte titolare. In un undici - quello anti-Olympiacos - sul quale restano ancora alcuni dubbi, specie in mediana, da ieri c'è una certezza: per il ruolo di centravanti Italiano ha le idee chiare.