APPUNTAMENTO COL RIMPIANTO
Mettiamo subito le mani avanti, il titolo è provocatorio. O almeno vuole esserlo in parte. Sta di fatto che il rendimento di Riccardo Saponara in questa prima parte di stagione con la maglia della Sampdoria (due gol e quattro assist in tredici partite) è stato quanto mai positivo ed ha vissuto forse il picco più alto proprio nell’ultimo turno di campionato contro la Juventus, dove il fantasista si è visto annullare dal Var un’autentica prodezza balistica che avrebbe potuto regalare in extremis il pari alla sua squadra nella tana dei campioni d’Italia. Solo con la mente libera da pressioni e la totale fiducia nei propri mezzi è possibile provare colpi del genere. Non è forse un caso che nell’anno e mezzo vissuto a Firenze Saponara non sia mai riuscito a spiccare il volo.
I motivi del flop sono tanti e di diversa natura: da una condizione fisica che pronti-via non lo ha aiutato (Saponara fu costretto ad un’ispezione alla caviglia già dopo sei mesi), alle pressioni di una piazza che chiedeva l'Europa e si aspettava tanto da parte di un giocatore pagato 10,5 milioni dall’Empoli fino, naturalmente, a questioni di natura tattica, visto che né Paulo Sousa (che tanto lo aveva voluto) né Stefano Pioli hanno mai favorito il talento di Forlì giocando con continuità con un trequartista dietro alle punte.
Eppure l’operazione innestata in estate da Pantaleo Corvino con la Sampdoria faceva presagire che, in un modo o nell’altro, la Fiorentina sarebbe stata destinata a guadagnarci: il prestito oneroso (2 milioni) con diritto di riscatto (fissato 9) non soltanto potrebbe garantire ai viola di realizzare una plusvalenza (nel caso di un acquisto definitivo dei blucerchiati) ma, nell’ipotesi di mancata concretizzazione dell’affare e di ritorno del giocatore in riva all’Arno, potrebbe permettere a Pioli, o a chi per lui dall’anno prossimo, di poter disporre di un giocatore totalmente rivitalizzato dalla cura Giampaolo.