CORTINA, Ritiro blindato: tifosi irritati
FIORENTINA da una parte, resto del mondo dall’altra. C’è una cancellata metallica a dividere l’universo viola dalla carica dei 400 di Cortina. La caccia all’autografo va in scena due volte al giorno: la prima a mezzogiorno e mezzo circa, la seconda alle diciannove e trenta. «Seguo da sempre la Fiorentina ed una cosa del genere non mi era mai successa: fare una foto è impossibile». A parlare è una tifosa storica, vent’anni per ritiri, prima volta senza scatti in compagnia dei giocatori. Il cancellone, cento metri coperto da un telo verde, lascia respiro e spazio aperto ai tifosi per venti metri.
Pochi, per la mole di supporters. Nessuno, soprattutto, per un abbraccio al Mutu o al Kroldrup di passaggio. Solo flash, autografi, sorrisi e qualche coro. «Il Fenomeno» e «Jorgensen, Jorgensen» sono le evergreen della tifoseria, cori che furono dedicati a Kanchelskis vengono dedicati a Vargas e vaccini per la «degobbizzazione» offerti gratis a Marchionni. “Abbiamo speso tanto per essere qua – dice un tifoso presente a Cortina, in compagnia di moglie e due pargoli muniti di sciarpa e cappelli viola- e ci aspettavamo come minimo un po’ più di contatto con la squadra. A Castelrotto fu diverso, qui è tutto cosìblindato».