ROSSI, Ampliamo i test sierologici. Medici e App...
Il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi oggi ha tenuto una conferenza stampa in cui ha aggiornato sulla lotta al coronavirus e ha spiegato come la regione voglia continuare ad investire sui test sierologici: “Un aiuto per far emergere il sommerso degli asintomatici e ridurre i rischi di contagio”. Come ha spiegato Rossi, se estesi a tutta la popolazione i controlli potrebbero permettere di scovare almeno 15 mila casi. Al momento,
grazie ai test sierologici rapidi la Toscana sta facendo emergere i casi di Covid-19 asintomatici: 50 positivi ogni 100 mila controlli, lo 0,5 per cento. I test, a carico della Regione e riservati alla categorie più esposte non servono dunque solo a meglio definire il quadro epidemiologico dell’emergenza sanitaria in atto, ma a tracciare anche un sommerso che altrimenti non emergerebbe e dunque a ridurre i rischi di contagio. Per questo la Regione ha deciso di ampliare ulteriormente la platea dei destinatari.
IL RUOLO DEI MEDICI DI FAMIGLIA - È stata firmata la terza ordinanza sui test sierologici, che amplia ad altre categorie esposte la possibilità di farli gratuitamente e rafforza ulteriormente il ruolo dei medici di famiglia: “Avevamo promesso di fare screening di massa - ha aggiunto Rossi. Questa terza ordinanza estende il test sierologico ad altre categorie a rischio, e prevede che possano prescriverlo anche i medici e pediatri di famiglia. In Toscana seguiamo la regola delle tre T: testare, trattare, tracciare. Per riuscire a evitare ritorni di contagi, ed eventualmente contenere e spegnere i focolai, l’unica strada è questa. Che poi è la stessa linea che ha preso anche il governo nazionale". L’ordinanza prevede che il medico o il pediatra di famiglia possa richiedere il test sierologico per i pazienti che manifestino o abbiano manifestato sintomi di Covid-19. Che in caso di test positivo o dubbio, sia effettuato nel più breve tempo possibile il tampone, massimo entro le 24 ore. Che possano fare il test, a spese proprie, anche i lavoratori che, pur non rientrando tra le categorie che ne hanno diritto gratuitamente, abbiano contatto con il pubblico per la propria attività.
LA APP REGIONALE - È consentita la tracciabilità dei test effettuati e del loro esito, nel rispetto della privacy, attraverso l’attivazione della apposita App sviluppata a livello regionale. “La App – ha chiarito Rossi – rileva dove, come e quando la persona si è contagiata. È una App ideata all’interno del Dipartimento diritto alla salute, ci è stata chiesta da altre Regioni e noi l’abbiamo regalata”.