PRADÈ, Il futuro di Chiesa dipende da lui. Iachini...
Daniele Pradè, direttore sportivo della Fiorentina, ha rilasciato un'intervista dove ha parlato di se stesso e dei viola. Queste le sue dichiarazioni: "Adesso tutta la mia famiglia sta uscendo bene da questa situazione, si deve tornare alla normalità, la vita va avanti. Io dico a tutti di mantenere le precauzioni e stare attenti, ripensiamo al campionato, ripensiamo a giocare: la vita è bella. Il mio pensiero primario è sempre per medici, infermieri e tutti quelli che hanno combattuto il virus in prima linea: persone umanamente che sono il top".
Il calcio potrà garantire il rispetto delle norme per il Covid-19?
"Il distanziamento in campo non lo si può avere, ma con tutti i controlli, i protocolli che sono stati fatti... Più controllati di una squadra di calcio non c'è nessuno ora come ora: si fanno tamponi ogni 4 giorni, test sierologici, controllo per chi entra all'interno delle strutture. Più di questo le società di calcio non possono fare, a tutela di tutti: fisioterapisti, medici... Il controllo è veramente grande".
Avete le idee chiare sul futuro di Vlahovic e Cutrone?
"Abbiamo sempre detto che tutti i calciatori che abbiamo li vogliamo tenere, poi se qualcuno non è contento ne parliamo. Al momento nessun calciatore ha manifestato un malessere... Noi vogliamo diventare una società di arrivo e non di partenza".
Il binomio Chiesa-Fiorentina continuerà insieme?
"Bisogna essere in due per fare queste cose. Federico sa benissimo che è apprezzatissimo dalla società, poi dipende da lui, ma noi ne saremmo molto onorati. Abbiamo fatto vedere, spendendo 70 milioni a gennaio, la volontà della Fiorentina di crescere e gli acquisti di Kouame e Amrabat lo dimostrano".
La conferma di Castrovilli: quali sono i tre suoi più grandi punti di forza?
"L'umiltà, ragazzo semplice e per bene. Centrocampista moderno, testa alta e come ha detto Commisso sarà un onore pensare alla maglia numero 10 per lui. Sa giocare bene tra le linee, trovare la profondità con grande facilità, non ce ne sono molti oggi che hanno queste qualità".
Il futuro di Iachini quale sarà?
"Siamo molto contenti di Beppe Iachini, è lui il nostro allenatore però dobbiamo vedere queste 12 partite e poi metterci a sedere per decidere il suo futuro. Queste 12 partite sono importanti per tutti, lui ha capito qual è il nostro discorso".
Che campionato sarà alla ripartenza?
"Nessuno sa come sarà il campionato. Le squadre hanno voglia di ritornare a giocare a calcio, prima si iniziava meglio era, speravamo anche una settimana prima, ma quello che succederà è imprevedibile".
Come sta vivendo la città questa nuova Fiorentina?
"Il presidente Commisso porta entusiasmo, è empatico così come Barone. Vengono qui per dare qualcosa e non per prendere, la città lo ha capito. Loro vogliono fare una squadra competitiva anche se servono risorse e ricavi, ma i fiorentini vivono di entusiasmo ed hanno trovato un binomio perfetto".
Quanto può essere rinviato la vicenda stadio?
"Mi occupo della parte sportiva, è importantissimo per noi avere un impianto nostro, una casa nostra. Abbiamo investito 70 milioni anche per il centro sportivo. Lo stadio sarebbe importantissimo per il calcio italiano visto che siamo in svantaggio rispetto agli altri club sulle infrastrutture. La mentalità che vorrebbero portare Commisso e Barone è quella di pensare alla Lega, allo sviluppo dell'intero sistema. Se cresce la Fiorentina cresce il sistema e viceversa".
Cosa bisogna mettere o togliere per far diventare i viola competitivi?
"Si parte dalle società forti e la nostra è molto forte, strutturata, organizzata e questo è il nostro punto fermo, il nostro 50%. Poi servono i calciatori forti che si prendono con il tempo, con i risultati, con la consapevolezza che ti ritengano una società forte. Tutti i calciatori che stiamo sentendo ci confermano che siamo in grande crescita e ci sta enormemente piacere".