GUERINI, Jovetic genio senza sregolatezza
Quattro mesi da Club Manager. Quattro mesi difficili come è sempre problematico per una squadra vivere in un periodo di transizione da un passato ricco di soddisfazioni a un futuro da disegnare. Quattro mesi intensi per il Club Manager della Fiorentina Vincenzo Guerini? Intensi e fantastici. Sto vivendo un'esperienza che ho sempre sognato di vivere prima di chiudere con il calcio. E per di più a Firenze, nella città dove sono stato 10 anni e a cui sono legato da un affetto che va molto oltre il pallone. Una sua giornata-tipo? Sono in contatto continuo con la famiglia Della Valle e con il direttore sportivo che sostituisco quando è lontano da Firenze. Ogni giorno vivo con la squadra. Assaporo il gusto dello spogliatoio. È ciò che ho sempre amato di più. I rapporti con il tecnico? Ottimi con Mihajilovic e altrettanto buoni con Rossi. Del resto i miei compiti sono sempre stati chiari fin dall'inizio. Anche la scelta del tecnico, dopo l'esonero di Mihajilovic, non è stata casuale. Se si prende Rossi è perchè si intende iniziare un ciclo. Non è un certo un traghettatore. Si sente come se stesse scendendo una cascata con un moscone? Un momento difficile com'è normale che sia difficile un periodo che segue anni di soddisfazioni. Ma un ciclo si è chiuso. Il ciclo fantastico di Prandelli. Un futuro da inventare? E ci sono le condizioni.
La rosa, pezzo dopo pezzo, è stata cambiata e rinnovata. Non è un caso che in campo vanno tre ragazzi del '91, '92 e '93. E chi, come Gilardino, non voleva più saperne di rimanere, se n'è andato. Parlava di condizioni... La condizione più importante è la società. La famiglia Della Valle ha chiuso con il periodo delle spese esagerate. Il fair play finanziario è un obbligo irrinunciabile, ma è altrettanto forte e convinta l'intenzione di costruire pezzo dopo pezzo una squadra che entro 2-3 anni possa diventare veramente competitiva. Una società perfetta e organizzatissima. Non ci fa mancare niente sotto tutti i punti di vista, stipendi compresi, che arrivano puntuali ogni mese. E visti i tempi, non è poco. Anche lo stadio di proprietà è una condizione? Senza uno stadio di proprietà non è pensabile di fare calcio a certi livelli. Una squadra da costruire intorno a Jovetic che se saprà disciplinarsi in campo, ha le carte in regola per diventare uno dei grandi del nostro campionato? Jovetic non è una promessa, ma una realtà della Fiorentina e del campionato italiano. Stevan si è lasciato alle spalle un anno di infortuni e, appena rientrato, ha già segnato 12 gol. È solo genio e niente sregolatezza".