BONINSEGNA, Lautaro eccezionale, somiglia a Mazzola
(ANSA) - ROMA, 02 OTT - "Quattro gol li ho fatti anch'io un paio di volte, mi pare contro Samp e Cagliari, sono passati troppo anni. Ai nostri tempi, forse, c'erano portieri di un altro livello e delle marcature anche diverse, un po' più fisse". Così Roberto Boninsegna, grande bomber di Inter, Juventus e della Nazionale, ospite di Radio Anch'io Sport su Rai Radio 1, sul poker di Lautaro a Salerno. "Lautaro è un giocatore eccezionale, furbo, sveglio, quando un difensore sbaglia, ne approfitta subito, si smarca bene e poi tecnicamente ha una classe eccezionale. Somiglia un po' a Mazzola: hanno in comune la qualità di saltare sempre il loro avversario, mettere in condizione i compagni di andare a rete, decidere di finalizzare o fornire l'ultimo passaggio". Juve senza coppe, un vantaggio? "Certamente sono favoriti, ricordo anche ai miei tempi come le coppe e gli impegni con le nazionali non ti danno tempo di recuperare. Credo sia un vantaggio". Il discusso passaggio alla Juve: "Fu improvviso - ricorda Boninsegna - Ero al mare con mia moglie, mi arrivò una chiamata da MIlano, era il presidente Fraizzoli che mi diceva come la società avesse deciso di cedermi alla Juve. La mia risposta testuale fu: presidente, alla Juve ci va lei, io non vado.
Fraizzoli mi disse o vai o qui per te non c'è più posto. Ho dovuto accettare la cessione. Sono stati comunque tre anni splendidi, ma inizialmente non volevo andare. Se non ci fosse stata questa imposizione, sarei rimasto volentieri all'Inter". Nazionale, cosa si aspetta da Spalletti? "Speriamo - aggiunge Boninsegna - di qualificarci per i prossimi Europei e soprattutto per i prossimi Mondiali, è da troppo tempo che non partecipiamo. Fare un Mondiale è la cosa più bella: ne ho giocati due, in Messico siamo arrivati in finale, purtroppo abbiamo sbagliato qualcosa, abbiamo lasciato fuori addirittura Rivera e Zoff, abbiamo perso da un grande Brasile, abbiamo pagato la semifinale con la Germania. Ma non dobbiamo solo tornare a partecipare, siamo l'Italia e dobbiamo giocare per vincere. Diamo tempo a Spalletti per costruire la sua scacchiera, la Nazionale è un mosaico da disegnare tassello dopo tassello, negli ultimi otto anni è stato un minestrone". (ANSA).