"AMARCORD", Quella sera a Sochaux un fallo da Leggenda
Le premesse per una tranquilla serata di coppa ci sono tutte. Innanzitutto il risultato dell’andata, quell’1-0 ottenuto in trasferta con il tap-in vincente di Adrian Mutu, nuovo fenomeno venuto a miracol mostrare sulle rive dell’Arno. Poi, la buona condizione generale dei viola, fisica e morale dopo la vittoria in campionato sul Catania che ha permesso alla squadra di Prandelli di staccare il Milan nella corsa alla Champions League. Infine il precario stato di forma dei norvegesi, a riposo dal 4 novembre in campionato, che si troveranno accerchiati dai 25.000 del Franchi, sicuramente infreddoliti ma pronti a sostenere a gran voce la loro Fiorentina.
Sembra veramente tutto facile, tutto scontato, ma in campo europeo si sa, le sorprese, spesso negative, sono lì, dietro l’angolo. Come quella volta, per il ritorno dei sedicesimi di finale della Coppa Uefa 89-90, quando in quel di Sochaux, il rude difensore viola Faccenda pensò bene di farsi espellere dopo soli 4 minuti e lasciare così la squadra viola in 10 per i restanti 86. Era il 1° novembre 1989 e mai giorno fu più inadeguato per una giocata di una simile violenza. Ricorreva, infatti, la festività di Ognissanti che però, tutti insieme, non riuscirono nell'impresa di rendere più buono Mario Faccenda che dalla curva Fiesole venne soprannominato “Leggenda” più per futili motivi di rima canora che per il suo fulgido passato in maglia viola.
La Fiorentina aveva pareggiato per 0-0 la gara di andata, disputata come sempre quell’anno da emigrante al Curi di Perugia e grande equilibrio previsto per il ritorno in Francia. Equilibrio subito spezzato come detto dall’intervento proditorio di Mario la Leggenda. Viola in 10, sorretti da un “Cucciolo” che quella sera si trasformò in leone, al secolo Carlos Dunga, e dalla classe senza confini di Baggio, assist man per Renato Buso che al 33’ porta in vantaggio la Fiorentina. Pareggio immediato di Lurey tre minuti dopo per il Sochaux e restanti 54 minuti a difesa del fortino gigliato con un Landucci, per una volta, all’altezza della situazione. Viola che si qualificano quindi agli ottavi di finale e grande tripudio sugli spalti dell’August Bonal per i 5.000 valorosi venuti da Firenze. Stasera confidiamo nello stesso risultato, ottenuto però con un diverso fair-play, magari condito da un gol di Giampaolo Pazzini, che insegue l’undicesimo gol stagionale ed il primo in Europa con addoso la maglia viola.