L'IMPORTANZA DI QUEL BACIO

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08.05.2014 00:00 di  Sonia Anichini   vedi letture
L'IMPORTANZA DI QUEL BACIO

Non è proprio il momento, calcisticamente parlando, delle effusioni amorose. Siamo passati dai tormenti di Roma, non ancora del tutto sopiti, alla prova imbarazzante di martedì contro il Sassuolo, senza trovare la forza di reagire nelle singole prestazioni.
La delusione per quanto visto in campo al Franchi, contro una squadra in lotta per non retrocedere, dopo l’affetto dimostrato alla Fiorentina domenica agli allenamenti, lascia tanto amaro in bocca. Eravamo già convinti di poterci sedere in poltrona, raggiunto matematicamente il quarto posto, e vedere giocare le prossime due gare anche dai bambini, tanto l’obiettivo era stato centrato e potevano fare altri la loro passerella finale. 
Così non è stato e dovremo andare a Livorno a conquistarci il sigillo della nostra classifica. 
Cosa mi è piaciuto di più di quello che abbiamo visto contro il Sassuolo? Il bacio che Rossi ha lanciato alla curva dopo il suo primo gol, al rientro dopo l’ennesimo maledetto infortunio. Ha segnato dopo pochi minuti dall’ingresso in campo, e poteva anche raddoppiare, evidenziando la differenza fra un Fenomeno e altri comuni calciatori, vedi Matri. Non ce ne voglia il bel Alessandro, ma quello che ha fatto Pepito in campo l’altra sera, è stata l’unica nota positiva della serata e, a prescindere, fra loro c’è un palese abisso. E’ arrivata inoltre la certezza che la storia fra l’ex milanista e la Viola è conclusa.
Il bacione a Firenze del nostro numero 49, è stato ricambiato da tutto lo stadio, con un affetto ed una stima smisurati. Chissà se domenica scenderà in campo contro il Livorno, dove potrebbe ritrovare Rinaudo, al quale dice che stringerà la mano, basta però che lo tenga lontano dalle sue gambe. Altra “differenza fra me e te”, come canta Tiziano Ferro, avrebbe potuto intonare il buon Giuseppe all’ormai corpo estraneo Gomez. La tenacia, la forza, la determinazione, il rispetto della società-compagni-tifosi, dimostrata da Rossi merita un mare di baci nel quale nuotare per raggiungere insieme grandi porti. Per Marione, invece, le euforie le abbiamo condensate in un caldo pomeriggio d’estate e poi ci sono passati gli stimoli. 
Pare comunque anche lui in fase di rilancio, anche perché siamo ormai alla fine del campionato e, se come ha più volte esternato, intende andare in Brasile, deve almeno provare a calcare di nuovo il rettangolo verde. A Loew viene il mal di testa al pensiero della non perfetta forma del nostro tedesco, a noi cosa dovrebbe essere venuto? L’emicrania e un altro sintomo rotatorio, continuano a perseguitarci!
Spero che almeno nell’ultima gara contro il Toro a Firenze, si riesca a rivedere la nostra coppia dei sogni, Rossi-Gomez, e che si possa finalmente girare pagina verso un futuro che ce li preservi in salute. Se invece che in Brasile scegliessero altre mete per le vacanze, saremmo tutti, noi fiorentini, più contenti. 


La Signora in viola