"VERSO INTER-FIORE", Passarella e Oriali... Due grandi ex a confronto

28.11.2009 16:00 di  Stefano Borgi   vedi letture
Fonte: Stefano Borgi per FV
"VERSO INTER-FIORE", Passarella e Oriali... Due grandi ex a confronto
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© foto di Andrea Pasquinucci

Storie di vita che si incrociano, si dividono, storie di calcio che si somigliano. Daniel Passarella e Gabriele Oriali sono stati campioni del mondo (nel 78' l'argentino, nell'82' l'azzurro), entrambi hanno fatto parte della Fiorentina più bella degli ultimi anni, quella della stagione 83-84, ed entrambi sono entrati di diritto nell'immaginario collettivo, il primo per quel soprannome da dittatore (il "Caudillo") affibbiatogli al tempo del Mundial argentino, il secondo per esser stato cantato da Ligabue nella celeberrima "Una vita da mediano". Entrambi, a loro modo, hanno scritto la storia della Fiorentina. Daniel Alberto Passarella arrivò alla Fiorentina nel 1982 all'indomani del "quasi" scudetto, e il suo acquisto non fu indolore. Gli fece posto Roberto Galbiati libero di grande affidamento, ceduto al Torino in maniera forse troppo affrettata. L'inizio non fu facile per Daniel, ma gli venne in soccorso la grande personalità unita ad un carisma innato e già a metà stagione aveva messo d'accordo tutti, amici e nemici. Restò 4 stagioni in maglia viola con 109 presenze e 39 gol (11 solo nella stagione 85-86). Nell'estate del 1985 se ne andò all'Inter quando la barca dei Pontello cominciò a fare acqua, e di se lasciò un immagine di uomo e calciatore integerrimo.

Gabriele Oriali fu il primo grande acquisto di Italo Allodi, neo direttore sportivo di una Fiorentina sorprendente, che quell'anno riempì gli occhi ed il cuore di tutta la Firenze viola. Anche per lui furono 4 i campionati col giglio sul petto, conditi, nonostante il ruolo ingrato, da 7 reti nei 105 gettoni viola. Dotato di buona tecnica, formidabile negli inserimenti offensivi, fu un leader silenzioso. Per lui parlavano il rendimento in campo ed i chilometri percorsi senza sosta. In riva all'Arno concluse una carriera ricca di successi (tutti in verità ottenuti con la maglia nerazzurra) per poi rimanere nel calcio come dirigente passando da Bologna a Parma prima di chiudere il cerchio nell'Inter, da dove era partito nel lontano 1970.