"OCCHI PUNTATI SU" Montolivo...gli manca solo il gol

11.04.2010 02:23 di  Stefano Borgi   vedi letture
Fonte: www.stefanoborgi.it
"OCCHI PUNTATI SU" Montolivo...gli manca solo il gol
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

La svolta, per Riccardo Montolivo, è datata 29 settembre 2009 ed ha il volto di Steven Gerrard. Quella sera la Fiorentina affrontò il Liverpool di Rafa Benitez e (appunto) di Gerrard, centrocampista dei "reds" e da sempre punto di riferimento del "montolo" viola. Non c'è dubbio che il protagonista della serata fu un altro Stevan... Stevan Jovetic, autore della doppietta decisiva ma in mezzo al campo, proprio contro il suo idolo, chi troneggiò fu il talento di Caravaggio che non fece magie o svolazzi inutili bensì disputò una partita tutta sostanza e sacrificio, annullò Gerrard e capì che quella era la strada giusta da seguire. Alle giocate circensi ci avrebbe pensato l'immenso talento presente nel suo DNA. Narrano le cronache di un incontro, avvenuto qualche giorno prima, col suo procuratore che lo mise in guardia sul suo scarso rendimento. Per onestà dobbiamo dire che Montolivo ebbe un approccio (per così dire) discutibile con l'attuale stagione agonistica, vuoi perchè reduce con la nazionale dalla Confederations cup (dove peraltro fece malissimo) vuoi per un ritardo di preparazione che ne pregiudicò i primi mesi di campionato. Poi, ad aggravare la situazione, Lippi cominciò a non convocarlo più e da lì si materializzò la paura di perdere i mondiali sudafricani del 2010. Riccardo inanellava prestazioni tutte uguali: abuliche, dal passo lento, quasi svogliate, certamente inadeguate alle sue grandi potenzialità che, comunque, restavano sotto gli occhi di tutti. Poi la folgorazione sulla via...di Gerrard e da lì nacque un nuovo Montolivo. Dal 29 settembre comincia una serie positiva impressionante e piano piano torna il Montolivo elegante, pratico ma anche leggiadro, difensore ed attaccante allo stesso tempo, regista, mediano, insomma...un "todocampista" a 360°. Prendete l'azione del vantaggio viola contro l'Inter. C'è tutto in quell'azione: controllo di palla, furbizia, astuzia e lungimiranza nel vedere lo smarcamento del compagno. E poi il piede per raggiungere col contagiri la destinazione Comotto, finalizzata mirabilmente da Keirrison. Narrano ancora le cronache che il carico da undici lo abbia messo la storia con Cristina, splendida dolce metà, che lo ha tirato fuori da una condotta di vita non proprio integerrima (niente di grave, per carità, solo qualche cocktail di troppo) con risultati evidenti. Lippi lo ha riconvocato in nazionale, Prandelli gli ha assegnato la fascia di capitano dopo l'addio di Dainelli e così tutti i tasselli sono andati al loro posto per un mosaico di altissimo pregio.

Tutti, meno uno. Qualcuno disse che "a tutti i poeti manca un verso", ecco...a Montolivo manca un gol. Un gol ogni tanto che lui avrebbe nelle sue corde, ma che per ora non esce, non si concretizza, resta nei sogni e nelle migliori intenzioni. Siamo andati a vedere il totale di presenze in serie A e vediamo che, in un anno all'Atalanta (2004-2005) e cinque alla Fiorentina, Riccardo ha disputato 198 partite con un minutaggio altissimo ma, ahimè, con soli 13 gol realizzati. Uno ogni 15 partite. Poco, troppo poco, per uno che ha tutto, tiro, potenza, tecnica ma anche sostanza. Manca la convinzione, manca a volte il coraggio e su questo Prandelli sta lavorando. Prendiamo l'attuale stagione: lo score recita 2 gol, uno in Champions contro il Debrecen al "Franchi" (gol ininfluente, la partita finì 5-2 per i viola) ed uno a Verona contro il Chievo (bel tiro radente da fuori area, sfortunato, perchè la Fiorentina uscì sconfitta per 2-1). Ripetiamo, sono pochi per un centrocampista che nasce rifinitore nelle giovanili dell'Atalanta, prosegue come mezzala nei primi anni in viola, esplode come centrocampista di contenimento ma...con licenza di segnare. Ancora qualcuno lo ha predetto "mediano di qualità", sposando le due indoli di incontrista e facitore di gioco, e Montolivo sta finalmente riuscendo nell'impresa di coniugare le due fasi e diventare un centrocampista completo. Manca una sola cosa, il gol, che nel calcio non è poco (anzi...) ma il tempo ("montolo" è del 1985) lavora per lui.