VLAHOVIC VIA A GENNAIO, LA FIORENTINA CI PROVA. E L’ARSENAL NON MOLLA. SUL PIATTO TORREIRA. ANCHE UN DIFENSORE NEL MIRINO. CON IL NAPOLI PER CANCELLARE TORINO. LA COPPA E’ UN OBIETTIVO. ITALIANO CAMBIA. UN ALTRO POSITIVO AL COVID
Vlahovic via a gennaio, in fondo è quello che la Fiorentina ha sempre sperato per portare a casa più soldi e risolvere definitivamente un problema più che fastidioso. Lo scrisse anche Rocco Commisso nel famoso comunicato con il quale, mesi fa, annunciava la rottura della trattativa per il rinnovo con l’attaccante serbo. Fu l’inizio delle polemiche e del muro contro muro che dura e perdura, confermato dalle dichiarazioni di pochi giorni fa di Joe Barone contro il procuratore di Dusan. Ma Vlahovic vuole andar via in questa sessione di mercato? S’è convinto? Questa è la domanda delle domande che per ora ha sempre ottenuto una risposta secca: no.
Lo scenario è chiaro: è normale che la Fiorentina speri di vendere Vlahovic a gennaio perché potrebbe incassare più facilmente quei 70-80 milioni sperati senza arrivare all’estate quando il valore del cartellino calerà avvicinandosi alla scadenza. Inoltre risolverebbe finalmente un caso che volenti o nolenti crea fibrillazioni e alla lunga può infastidire.
È vero che Vlahovic ha segnato tanto, sta trascinando la viola, ma quando sai che ti devi togliere un dente in genere è meglio toglierlo prima possibile. Il serbo non sarà il futuro della Fiorentina e allora tanto vale incassare il più possibile. A maggior ragione ora che c’è Piatek, un centroavanti al quale di sicuro è stato detto che non è stato preso per giocare una tantum o cinque minuti a partita per far rifiatare Vlahovic. Proprio l’arrivo del polacco è un segnale che conferma la speranza di convincere Vlahovic ad accettare la cessione in questo mese.
Tanto più che le offerte ci sono, il terreno è caldo e in particolare una società non molla la presa. Stiamo parlando, ovviamente, dell’Arsenal che da due mesi non fa altro che corteggiare Dusan e alzare l’offerta. Eravamo rimasti a ottanta milioni per la Fiorentina e sei al giocatore con un contratto quinquennale, offerta rifiutata. Anzi, ricorderete, il procuratore Ristic neppure rispose alle proposte degli inglesi, come nelle miglior tradizione della casa. Nel frattempo però l’Arsenal pare sia arrivata a Ristic tramite intermediari, arrivando a offrire più di quindici milioni di provvigioni. E c’è chi parla di venti. Alzata anche la proposta per il giocatore attorno agli otto milioni netti. Nel pacchetto per la Fiorentina ci sarebbero settanta milioni più Torreira valutato quindici milioni. Come si vede un’operazione che supera i 150 milioni di euro.
Non sono arrivati no dalla Serbia, forse il segnale che si sta riflettendo? Non lo sappiamo. È chiaro che la Fiorentina darebbe l’ok, sperando magari che possa anche arrivare qualche altra società (City? Bayern? Atletico?) disposta a rilanciare da subito per superare l’Arsenal. Tutto dipende da Vlahovic e lo sappiamo, mancano diciotto giorni alla chiusura del mercato e non sono tanti. Nessuno sa se il silenzio è assenso o riflessione.
Con l’arrivo di Piatek però la situazione è cambiata. La Fiorentina sta cercando di capire come contrastare la strategia dei procuratori di Vlahovic e indubbiamente l’aver in casa un centroavanti importante, da rilanciare ma importante, può anche far pensare che i viola si stiano organizzando per mandare Vlahovic in tribuna, magari più avanti, se dovesse rifiutare questa o altre offerte importanti. Decisione estrema e forse impossibile da adottare in questo momento di grazia di Vlahovic, ma comunque da tenere nel cassetto strada facendo e soprattutto attuabile se davvero la Fiorentina arrivasse alla convinzione che il procuratore Ristic rvuole rifiutare qualsiasi offerta per portare via il giocatore a zero fra un anno.
È chiaro che Rocco Commisso in primis, ma tutta la Fiorentina, stia vivendo con fastidio questo atteggiamento ostruzionistico (e dico poco) da parte del clan serbo e se guerra dovrà essere meglio mettere in casa delle munizioni. Sono sempre convinto che (se possibile) meglio sarebbe dare al procuratore i tanti soldi che chiede, turandosi il naso, per trovare una cessione condivisa, ma aspetto come andrà a finire visto che il gran giro dei centravanti non è iniziato e forse proprio per questo l’Arsenal vuole anticipare tutti. Diciotto giorni per sapere.
Sappiamo invece che, comunque, il mercato della Fiorentina non è chiuso. Sono state tappate bene con anticipo e grande programmazione i due punti deboli in organico (quinto esterno e punta), ma al di là di Vlahovic i manager viola sono sempre attenti alle occasioni che possono maturare fra due cessioni programmate (Kokorin e Amrabat) una possibile (Benassi). Soprattutto si guarda ai parametri zero e operazioni per l’immediato ma anche per il futuro in particolare con l’Empoli.
C’è poi grande interesse per Fofana, portiere del Le Havre, 22 anni, in scadenza e quindi tesserabile il primo febbraio per l’anno prossimo. Si cerca anche un difensore e tutto porta a Kumbulla della Roma, ma i giallorossi sperano in un rilancio prima di decidere se vendere o meno. Comunque la probabile uscita di Milenkovic in estate, sta convincendo che nel ruolo è meglio coprirsi prima e la sensazione è che ci sia qualche idea concreta tenuta coperta con abilità come successo con Piatek. Parlare di mercato non è un modo per rimuovere quello che è successo lunedì, ci dovrà pensare la squadra questa sera.
Contro il Napoli negli ottavi di Coppa Italia per la Fiorentina è quasi un’occasione per cancellare immediatamente la fastidiosa sensazione che resta addosso dopo la sconfitta di Torino, ma soprattutto per la partita non giocata, della figura inattesa e di un comportamento globale della squadra che non vorremmo più vedere. Senza fare drammi, più succedere, ma non deve più succedere. Sono convinto che sia stato un problema mentale, scarsa concentrazione, niente rabbia, non è stato acceso il motore della macchina viola con la complicazione di avere davanti una squadra che non ti fa giocare. Va buttato tutto alle spalle proprio stasera con una grande prestazione perché la coppa Italia deve essere un obiettivo.
In campionato la Fiorentina con il Napoli ha perso dimostrando però di poter competere e nel frattempo la squadra viola (Torino a parte) è cresciuta. Spalletti, fra l’altro, ha grossi problemi di organico e quindi potrebbe essere un’occasione in più anche se il Napoli visto di recente non lascia niente pure se mancano cinque-sei giocatori fondamentali. Fra l’altro la Coppa Italia oltre ad essere un obiettivo con l’idea di regalare un trofeo a Rocco Commisso e ai tifosi, ricordiamolo, vincendo offre pure la possibilità di un posto in Europa.
Chi giocherà? Un cambio è obbligato: Quarta non è disponibile. Tornano Dragowski e Nastasic dopo lunghi infortuni. Proviamo una Fiorentina con Dragowski appunto e poi in difesa Venuti, Milenkovic, Nastasic, Biraghi. Centrocampo fuori Castrovilli e dentro Duncan quindi Bonaventura, Torreira e Duncan. Davanti fuori Callejon a destra Gonzalez, in mezzo Vlahovic, a sinistra Saponara. Con Ikonè e Piatek soluzioni pronte, di grande spessore.