VIOLA: UNA SETTIMANA PER RIPARTIRE, RIBERY L’UOMO IN PIÙ. MERCATO: C’È VOGLIA DI INVESTIRE. BARONE IN LEGA: STRATEGIA GIUSTA. DOMANI CAMPI ADOTTA PIANO STRUTTURALE PER LE AREE DI INTERESSE SPORTIVO
Abbiamo masticato calcio in questo fine settimana, ci siamo riavvicinati ad una materia che ci sta particolarmente a cuore. Meglio la seconda semifinale di Coppa Italia della prima, ma siamo ancora distanti dagli standard di rendimento che conosciamo. Serve un po’ di tempo per riacquistare una condizione dignitosa, nemmeno i 5 cambi assicurano freschezza al cento per cento: alla fine della sfida di Napoli i protagonisti erano distrutti. Mercoledì la finale di coppa tra Sarri e Gattuso, magari vedremo qualcosa di meglio, ce lo auguriamo.
Una settimana in più per prepararsi, in simili condizioni, può fare la differenza. La Fiorentina esordirà lunedì prossimo al Franchi a 103 giorni dall’ultima apparizione di Udine, un pari senza reti. Una gara già sotto vetro, considerando l’atmosfera da partita in una teca. Iachini oltre a regolare il motore della squadra, pensa al modulo e l’idea di utilizzare Ribery sotto punta o comunque a girare intorno agli attaccanti, potrebbe risultare una chiave interessante. I viola giocheranno in casa - oddio, si fa per dire… - e avvertono la necessità di partire forte per mettere subito 3 punti in cassa. Salire a quota 33, a 11 gare dal termine, significherebbe dare un contributo alla tranquillità. Viceversa un passo falso complicherebbe subito il quadro. Vietato sbagliare.
C’è curiosità per la Fiorentina. Vogliamo (ri)scoprirla, capire come stanno i viola e vedere che tipo di gioco sapranno sviluppare. Anche Iachini non vede l’ora di ricominciare: ha il desiderio di spegnere quanto prima le voci che darebbero un avvicendamento sulla panchina viola. Beppe merita la riconferma per quanto ha fatto fino ad oggi e per come vive il legame con Firenze e la sua gente. Ma Iachini è troppo esperto per non conoscere le regole del gioco. Gli allenatori sono figli dei risultati, soprattutto nel Bel Paese del pallone. Ci limitiamo ad osservare, sottovoce, che Iachini a 56 anni, per quanto ottenuto in carriera, meriterebbe una chance da grande squadra. E la Fiorentina ha tutta l’intenzione di tornare ad esserlo.
Il mercato viola è orientato bene: c’è voglia di investire su calciatori in grado di innalzare la cifra tecnica complessiva del gruppo. Ecco perché si va alla ricerca di un trequarti fantasia da sistemare tra le linee, efficace nell’accendere le manovre offensive della Fiorentina. Si sta operando poi un’attenta ed algida riflessione sul ruolo di centravanti. Bene Cutrone, benissimo Vlahovic, ma lievita la sensazione che là davanti servirebbe adesso la vera artiglieria pesante. Il nome di Belotti non è casuale. Il problema del gol risiede a Firenze ormai da diverse stagioni, il comune denominatore tra vecchia e nuove gestione. Molti mali della Fiorentina degli ultimi anni sono nati in attacco. Perseverare nell’errore sarebbe diabolico.
Joe Barone fin dai primi giorni di calcio italiano ha frequentato le stanze del Palazzo. Lo sapeva già da prima: anche le battaglie di condominio si fanno da dentro e non stando all’esterno, magari accampando pure delle pretese. La prima proposta fu aprire uno sportello della Lega Calcio italiana a New York, allo scopo di reperire risorse economiche per il nostro movimento. Come dire: noi siamo arrivati da poche ore in Italia, ci sediamo al tavolo ad ascoltare però, se volete, ci diamo da fare per far guadagnare tutti. Idea smart, ma non risulta ad oggi che sia stata presa in esame. Peccato.
Barone ha continuato a lavorare in Lega mettendosi a capo della “squadra stadio”, destinata a stimolare una nuova legge, buona per cambiare gran parte degli impianti italiani. Barone ha tessuto una tela di relazioni politiche che adesso potrebbero proiettarlo ad un incarico apicale nel consiglio della confindustria del calcio. Si è autocandidato alla vicepresidenza della Lega, un ruolo di prestigio e potere che potrebbe donare una luce diversa al club viola. Barone è il manager a cui Rocco Commisso ha affidato la direzione della Fiorentina e la strategia della scalata alla Lega dimostra come il presidente abbia chiara la strada da seguire. Un altro segnale che segna la netta discontinuità con la gestione passata.
Per la vicenda stadio domani a Campi ci sarà un altro passaggio sostanziale: il comune adotterà il nuovo piano strutturale e la cosa riguarderà da vicino la Fiorentina.
La misura dell’amministrazione campigiana si occuperà di 16 ettari dei 36,5 totali opzionali da Rocco Commisso per la realizzazione del nuovo stadio. Questi 16 ettari nella previsione erano già stati co-pianificati da Campi Bisenzio con la Regione Toscana qualche mese fa, perché i Della Valle li avevano scelti per la costruzione del centro sportivo. L’iter era già partito, così domani sarà perfezionata l’adozione del nuovo piano strutturale che destinerà quegli ettari ad area per attrezzature sportive ad interesse metropolitano, terreni dunque adatti alla costruzione di un impianto. Per i restanti 20 ettari sarà necessario fare un nuovo percorso urbanistico. Un altro tassello di un complesso mosaico. Campi va avanti, Rocco pure.