VIOLA, PROVA A CREARE QUALCOSA DI NUOVO

30.03.2012 00:00 di  Laura Bandinelli   vedi letture
Laura Bandinelli
Laura Bandinelli
© foto di Firenze Viola

Nessuna suggestione ma progetti concreti. Per ricostruire la Fiorentina non servono personaggi di nome, ma dirigenti fantasiosi abituati a lavorare con poche risorse. Se decidi di dire sì  alla Fiorentina, non può improvvisarti Harry Potter e pensare che basti un cognome importante per spazzare via le macerie. Servono uomini come Sartori  o Lo Monaco che hanno assunto la guida la guida di un utilitaria andando umilmente a scovare giovani talenti. Se i Della Valle vogliono un direttore sportivo con le mansioni che erano state affidate a Corvino non devono allontanarsi da personaggi di questo tipo senza però lamentarsi se alla fine si trasformeranno in accentratori.  Il rischio è calcolato. Un Sartori qualunque deve avere carta bianca su tutto: gestirà  il mercato, fare la sentinella della  prima squadra, proverà a tenere a bada la stampa e si preoccuperà pure delle zolle del campo. Se invece l’orientamento è quello di creare una vera e propria struttura allora ben vengano i vari Rui Costa e Oriali, a patto che abbiano la voglia di ascoltare chi da anni bazzica i campi del settore giovanile di tutto il mondo per cercare dei piccoli Jovetic. Oriali all’Inter non faceva mercato sia chiaro questo concetto, Rui Costa al Benfica sta facendo benissimo ma sotto di lui ha una rete di osservatori che lo supporta, consiglia e appoggia. Il problema della Fiorentina è proprio questo: avere il coraggio di fare tabula rasa e cambiare totalmente assetto. Partendo dalle fondamenta, ovvero dagli stessi osservatori e da ciò che funziona. Intorno a Eduardo Macia, uomo di grande esperienza internazionale, può nascere un apparato interessante.  Basta avere il coraggio di investire altri soldi, senza pretendere risultati immediati. Firenze dopo la sfida contro la Juventus ha toccato veramente il fondo e quindi può solo rialzarsi. Nessuno pretende una campagna acquisti fatta di tanti Messi, ma che almeno ci sia la voglia di creare qualcosa di nuovo senza ripetere gli errori del passato.

Laura Bandinelli

giornalista de La Stampa