VIOLA, A TORINO FUORI L’ORGOGLIO. JOVIC PUÒ RISCATTARE L’ERRORE DELL’ANDATA. FARE BENE IN CAMPIONATO AIUTA LA COPPA. OCCHIO DIFESA, DAL 6 NOVEMBRE PORTA APERTA. KOUAME QUANDO VEDE LA JUVE SI ESALTA. TROPPE PAROLE, CONTANO I RISULTATI
Come si può immaginare che un allenatore come Italiano, ormai integrato nel tessuto viola, possa fare calcoli di formazione quando deve affrontare la Juventus. Qualcosa dovrà immaginare, certamente, in vista di giovedì a Braga, ma non si può affermare che la sfida con i bianconeri conti meno della Conference. Non scherziamo, il calcio ha delle regole. La rivalità nello sport ha un valore. Almeno questo non lo calpesteranno con astruse innovazioni. E’ una partita che vale doppio, non solo per Firenze. La Fiorentina domani dovrà affrontare la Juve con la stessa ferocia con la quale sfiderà i portoghesi. Far bene in campionato aiuta la coppa. Poi c’è il resto. Vincere allo Stadium, come accadde (0-3) la notte del 22 dicembre 2020 regala sensazioni impagabili. Nessun ragionamento, solo un pensiero per la Fiorentina: vincere per migliorare una classifica brutta. Questo è l’aggettivo giusto. I viola devono tirare fuori l’orgoglio, in dosi massicce. Aiuta più di quanto si possa immaginare.
Ci sono due dati contrastanti che fotografano la vigilia. Il primo racconta che la Juventus ha vinto solo una delle ultime 5 partite di campionato contro la Fiorentina. Il secondo descrive una striscia: nelle ultime 11 partite tra Juventus e Fiorentina, a Torino in campionato, sono usciti 10 successi bianconeri e uno solo per i viola: lo 0-3, appunto, a cui abbiamo già accennato. Quello, tra l’altro, rimane il secondo miglior trionfo della Fiorentina in casa della Juventus in serie A, dopo lo 0-4 del 2 ottobre 1955. La squadra di Allegri ha raccolto un pareggio e una sconfitta nelle ultime 2 gare interne di campionato contro Atalanta e Monza. A Torino hanno diversi problemi, ma anche a Firenze qualche criticità esiste.
Nel 2023 la Fiorentina ha vinto solo una volta su 6 partite giocate di Serie A (2 pareggi e 3 sconfitte). Dall’inizio di questo anno solare solamente Cremonese, Sampdoria e Salernitana hanno fatto peggio dei 5 punti conquistati dalla Fiorentina in campionato. Tanti spunti in questo confronto, a cominciare da Chiesa e Vlahovic che in tandem, dopo l’addio a Firenze, affronteranno per la prima volta in campionato la Fiorentina. Se ne parla da giorni, ormai è stato detto e scritto tutto. Il serbo, partito un anno fa mentre divampava un incendio di polemiche, con i viola ha firmato 49 gol in 108 presenze. Fermiamoci qui. Solo Victor Osimhen (0,94) ha una media gol a partita più alta di Vlahovic in questa serie A (0,67).
Ma la Juventus, se Christian Kouamé giocherà, dovrà preoccuparsi un po’. E’ la squadra, infatti, contro cui l’ivoriano ha partecipato a più gol in serie A: quattro tra reti (2) e assist (2), inclusa la firma nell’1-1 della gara d’andata al Franchi. Un contropiede fulminante in cui la velocità di Kouame fu decisiva, insieme ad una rasoiata di destro perfetta. Lui festeggiò, mentre Jovic masticò fiele: sull’1-1 ebbe la palla giusta sul dischetto (fallo di mano di Paredes pescato dal Var), ma il tiro molto angolato fu deviato dalla punta delle dita di Perin sul palo interno. C’è aria di conferma per Jovic, ma con Italiano non ci sono certezze. Se toccherà davvero a lui, l’ex Real avrà la possibilità di riscattarsi perché quei 2 punti in più il 3 settembre i viola li avrebbero meritati. Chissà, magari Jovic contro la Juve sentirà l’atmosfera delle battaglie di Champions. Di sicuro è arrivato il momento che dia tanto di più. I suoi gol servono come il pane alla Fiorentina.
Dopo mesi di processi all’attacco viola, ci siamo accorti che la difesa non è immune da colpe. Dal 6 novembre a Marassi con la Samp (0-2, reti di Bonaventura e Milenkovic), la Fiorentina non ha più chiuso la porta in campionato. Otto gare nelle quali ha subìto come minimo un gol. Un arretramento generale di rendimento da parte della terza linea viola. Compreso Terracciano, fino a poco tempo fa ritenuto una sicurezza. Può capitare, ma Italiano deve ritrovare la sua difesa, quella che nei frangenti importanti, nel girone di ritorno della scorsa stagione, gli aveva regalato buone soddisfazioni. Il periodo non è dei migliori, è ben chiaro a tutti. Parole (troppe) e tensioni (eccessive) hanno squarciato l’ambiente viola. Il campo sarà la cassazione. I conti si faranno a giugno.