VENDUTO PEDRO, ECCO I SOLDI PER UNA PUNTA. PRONTO IL PIANO PER RECUPERARE RIBERY. PRANDELLI VEDE SEGNALI DI CRESCITA, IL GRUPPO LO SEGUE. QUATTRO GARE IN DIECI GIORNI, VIA AL TURNOVER. STADIO, COMMISSO ALLA RESA DEI CONTI
Dieci giorni per capire se la cura Prandelli funziona davvero, dieci giorni durante i quali la Fiorentina giocherà quattro partite molto complicate. Domenica l’Atalanta, poi il Sassuolo, il Verona e infine la Juventus il 22 dicembre prima della sosta natalizia. E’ chiaro che in partite come queste serviranno anche la classe e il carisma di Ribery. Come recuperarlo dopo le brutte, ultime prestazioni?
E’ questo il grande tema, fra gli altri, di questi giorni difficili in casa Viola. E soprattutto, cosa gli sta succedendo?
L’entourage del giocatore è fiducioso in un ritorno a buon livello in tempi rapidi. I problemi ci sono, è evidente, neppure il giocatore è contento del suo rendimento, ma non ci sono problemi insormontabili. Come tanti campioni, Ribery soffre l’assenza del pubblico, l’adrenalina per mettere in moto il suo estro, le sue giocate, spesso viene da una sua sfida personale con il pubblico amico o nemico che sia. E questo è un problema. Inoltre la lontananza della famiglia, dei suoi cinque figli, pare l’abbia condizionato e non poco. A rassicurarlo, però, ci sarebbe stato un bel colloquio con Prandelli che avrebbe chiarito molte cose di questo suo momento particolare, sia dal punto di vista tattico che dal punto di vista caratteriale. Prandelli è abile in certe situazioni, ha gestito giocatori con grande personalità come Cassano e Balotelli, ma anche con Mutu ai tempi della Fiorentina non è stato facile, l’allenatore sa come fare. Ribery si è messo completamente a disposizione con umiltà, ma anche carattere. Se qualcuno pensa che Ribery voglia giocare sempre e comunque, che sia un intoccabile anche a rischio di far giocare la sua squadra in dieci sbaglia, il francese è un grande professionista e sa che oggi il suo recupero completo passa anche attraverso il giusto utilizzo in base all’età, alla condizione e all’avversario da affrontare. E’ inimmaginabile, ad esempio, che possa giocare queste quattro partite ravvicinate dall’inizio, deciderà l’allenatore come e per quanto impiegarlo e Ribery è d’accordo. Il francese sarà comunque ancora al centro del progetto tattico perché un giocatore con questa qualità deve essere chiamato in causa ancora di più dalla squadra. Recuperare Ribery ai livelli mostrati un anno fa è una delle tante sfide di Prandelli in questi giorni.
Sono sempre convinto che il gol al 97’ contro il Genoa possa diventare una sorta di svolta della stagione, un risultato che va oltre il punto conquistato. Pare infatti che dopo tre settimane di lavoro il gruppo stia mostrando una voglia di fare e di cambiare l’andamento delle cose che sembrava sinceramente difficile e lo ha confermato anche Prandelli nel post partita di lunedì.
Ce lo siamo sempre detti, almeno io l’ho sempre pensato, al di là degli evidenti errori e dell’inesperienza della società di Rocco Commisso, questa è una squadra che vale tranquillamente la metà classifica e credo non abbia problemi nel giro di qualche settimana a recuperare quella posizione che le compete. Sento in giro anche le prime critiche a Prandelli, sbaglierò, ma per me sono premature. Chi mi conosce sa che la piaggeria è il mestiere di molti, ma non il mio. Sa che ho criticato Prandelli anche aspramente quando secondo me poteva fare di più e meglio, come in Nazionale ad esempio, ma un allenatore come lui non può essere giudicato dopo tre partite di campionato. Prandelli è un giochista, insegna gioco sul campo e la squadra deve avere prima il tempo di capire cosa vuole l’allenatore, poi deve assimilare i movimenti e ultimi step li deve mettere in campo in maniera automatica. Credo che la Fiorentina abbia superato i primi due step, manca l’ultima fase, quella della rapidità dei movimenti, degli scambi automatici, del coraggio della giocata, tutto il bagaglio tattico che fa di un gruppo di giocatori una squadra. Ci vuole pazienza e fortunatamente il tempo non manca e come ripeto sempre, la classifica è cortissima e diverse squadre davanti non hanno una rosa che alla lunga possa dare garanzie di tenuta. Importante non farsi prendere dal panico. Comunque già nel secondo tempo contro il Genoa qualcosa di più e di meglio s’è visto. Lampi che fanno capire che la tempesta forse sta finendo.
Queste quattro partite con il pronostico contrario saranno un bel test per tutti, non avendo niente da perdere il gruppo potrebbe anche esaltarsi. L’Atalanta, ad esempio, è squadra fortissima, ma lascia spazi, fa giocare e la Fiorentina deve essere brava a capire i momenti della gara. Sarà un bel test anche per Prandelli che fino ad oggi, per dare certezze, dall’inizio ha usato quasi sempre gli stessi giocatori, ora è arrivato il momento del turnover per l’utilizzo completo della rosa. Penso, ad esempio, che domenica a Bergamo avrà un posto da titolare Jack Bonaventura. Avete visto la sua capacità tattica e i suoi inserimenti già contro il Genoa? Forse rifiaterà Castrovilli che non è al meglio. Potrebbe toccare anche a Lirola, sulla fascia serve spinta. Di Ribery ho già detto, ma solo da oggi inizieranno gli allenamenti per valutare la formazione. In difesa c’è da capire come avanza l’inserimento di Quarta che è pur sempre un nazionale argentino. E anche uno come Duncan può dare energie in gare intense come quella di Bergamo.
E poi, se qualche giocatore dovesse continuare a mostrare grandi limiti o chiedesse di andar via (Cutrone al Bologna?), il mercato di gennaio è vicino e Pradè si sta guardando intorno. Ieri è arrivato un assist dal Brasile. Come era nell’aria, finalmente il Flamengo ha esercitato l’opzione di acquisto per Pedro che è tornato ad essere un attaccante in grande ascesa e nel giro della nazionale. Solo il tempo ci dirà se diventerà un campione, intanto però la Fiorentina è andata sul sicuro recuperando 14 milioni con la cessione più un paio di milioni per il prestito. Anche se le cifre esatte non sono state comunicate dalla società viola, gli undici milioni circa spesi per l’acquisto sono stati recuperati, ci sono commissioni da pagare, ma potrebbe scapparci anche qualche plusvalenza. Comunque sia, i soldi spesi per Pedro sono rientrati e potrebbero essere un tesoretto per andare su una punta. Chi? Nomi ne circolano tanti, da Caicedo (difficile) a Piatek (costa) a Llorente, gli intermediari sono al lavoro per proporre soluzioni e ci sarà da sbizzarrirsi. Il profilo è chiaro, visto che i giovani ci sono, serve un attaccante pronto nei movimenti e nella capacità di vedere la porta.
Vedremo se Rocco darà l’ok per operazioni di mercato visto che non deve essere al massimo della felicità per quello che sta succedendo in campo, attorno alle infrastrutture e nei conti che sono in rosso per la crisi, ma non solo. Il silenzio di Rocco, come si usa dire, sembra assordante. Joe Barone che è la sua cassa di risonanza, ha attaccato duramente tutti quelli che sono scesi in campo per l’intoccabilità del Franchi e Rocco più o meno è infastidito come lui perché vede allontanarsi la costruzione dello stadio, l’unica possibilità di poter investire per far alzare in futuro il fatturato, in attesa di fare bene calcio.