STADIO, È ALLARME. I SOLDI NON BASTERANNO. LA CONVENZIONE SCADE FRA UN ANNO. QUESTO È UN GRAVE PROBLEMA PER IL FUTURO DEI VIOLA. ROCCO TORNA PER MOENA? TORREIRA E MERCATO, TUTTO FERMO. PRIMAVERA, STORICO POKER
Le parole di Nardella sulle possibili difficoltà nell’attuare i programmi previsti dal Pnrr e quindi anche lo stadio Franchi, a causa dell’inflazione e dell’aumento dei costi, hanno fatto scattare l’allarme rosso anche in casa Fiorentina.
E’ vero che poi il sindaco ha cercato di spiegare meglio, ma ci sono o non ci sono i soldi per ristrutturare il Franchi?
Oggi, se vogliamo essere seri e non fare sempre dell’ottimismo a buon mercato, a questa domanda nessuno sa e può rispondere.
E il rischio che non si parta o, peggio ancora, ci si blocchi con i lavori a metà è fortissimo e concreto. Chi mi segue sa che da sempre ho criticato questa operazione per l’entità della spesa che al 75 per cento pagheremo noi e non è un regalo dell’Europa, per una ristrutturazione che non sarà mai come avere uno stadio nuovo, e per l’idea di restare a Campo di Marte con i tanti problemi logistici del presente e specialmente del futuro.
Soprattutto, però, era chiaro fin dall’inizio che i soldi a disposizione dell’amministrazione non sarebbero bastati. La sensazione che Nardella abbia sempre contato sul possibile intervento di privati, Commisso in testa, con una partecipazione o un Project Financing per gli interventi collaterali come commerciale e albergo, e per colmare i soldi mancanti, è sempre stata forte e chiara.
A tutt’oggi però il presidente della Fiorentina non ne vuole minimamente sapere di investire in un’opera non sua, anzi è irritato da tutto quello che sta succedendo, ma non s’è fatto avanti nessun altro.
Quindi?
E’ vero, come dice Nardella, che alla fine arriveranno circa 150 milioni per la ristrutturazione e questi soldi ci sono, ma sa benissimo anche lui (da qui le sue parole poi ridimensionate) che non bastavano qualche mese fa (si è sempre parlato di oltre 200 milioni come minimo) e non basteranno a maggior ragione ora con gli aumenti che stanno arrivando per tutti i materiali e non solo.
Questa operazione è sempre stata finanziariamente al limite, voluta da Nardella per il suo orgoglio personale, per non chiudere la sua avventura da sindaco con la beffa della Mercafir ed evitare che Rocco potesse andare a costruire lo stadio fuori dal comune di Firenze (idea fortemente osteggiata), ma per chi voleva vederci chiaro, le difficoltà sono sempre state palpabili.
Anche l’ottenere il finanziamento tramite il ministero dei beni culturali grazie ai buoni auspici di Franceschini, se volete, è stata un’operazione al limite, contestata anche da altri sindaci.
In fondo si tratta pur sempre di uno stadio anche se bene protetto e soprattutto c’era Commisso che un impianto nuovo l’avrebbe fatto volentieri di tasca sua.
Ma c’è pure la sensazione che l’intervento su Campo di Marte sia troppo invasivo e costoso nel suo complesso, s’è parlato di oltre 400 milioni finali e oggi le risorse latitano. S’è scoperto che, ad esempio, non ci sono i soldi per il famoso parcheggio da tremila posti. E allora?
L’uscita di Nardella assomiglia molto a qualcosa di preventivo, la voglia di mettere le mani avanti vista la complessità della vicenda, tanto più che non esiste ancora un progetto esecutivo e ad oggi è difficile quantificare i possibili-probabili aumenti.
E poi mi chiedo: come mai tutti gli altri sindaci o amministratori non hanno alzato un grido d’allarme così forte?
Perché, e ripeto quello già detto all’inizio, per la ristrutturazione del Franchi non c’era la totale copertura dei lavori con i 150 milioni stanziati e invece probabilmente gli altri sindaci in partenza avevano azzardato meno. E’ facile da capire: se devi spendere 200 e i 200 li hai, anche se i costi aumentano del sei per cento comunque le maggiorazioni si possono sostenere. Un altro conto, come a Firenze, partire con prima 100 e poi altri 50 quando sai che ne servono almeno 200 e dico poco. Ora la spesa rischia di finire fuori controllo e i finanziamenti non saranno sufficienti.
E’ comunque curiosa questa uscita di Nardella perché, fra l’altro, non c’è ancora un progetto esecutivo con tutti i calcoli e con un capitolato di spesa preciso.
Capite bene che partire con un’opera del genere col rischio di non finirla sarebbe follia. Tanto più che il mandato di Nardella scadrà nel 2024 e l’ultimo anno di solito diventa gestione dell’ordinaria amministrazione. Chi si imbarca in un’impresa del genere? Vedremo.
Ma il problema più grosso è della Fiorentina alla quale è stato impedito di fare lo stadio come Rocco avrebbe voluto, i sindaci dei comuni dell’hinterland, uno dopo l’altro, si sono silenziosamente adeguati alla volontà del sindaco della Città Metropolitana che lo stadio fuori Firenze non lo voleva. Non è venuta né una soluzione, né un’ipotesi.
E su Campi sono nati problemi su problemi fino a demoralizzare Rocco Commisso che molto probabilmente ora di stadio non vuole e non vorrà più sentir parlare.
Trattasi di enorme occasione persa e di una rimessa economica per la collettività.
Se Nardella non dovesse riuscire a trovare tutti i soldi che servono per coprire la ristrutturazione e i lavori limitrofi sbandierati nell’ennesimo plastico, sarebbe la beffa delle beffe per lui, ma soprattutto per la Fiorentina.
Speriamo per Firenze, ovvio, che i soldi alla fine si possano trovare, Nardella si sta dando da fare per trovare una soluzione e magari qualcuno intenzionato ad affiancare il pubblico alla fine si troverà, ma l’operazione è veramente sul filo del rasoio.
E di sicuro penalizzerà la Fiorentina oggi e per gli anni a venire. Non passa giorno, da anni, che qualche dirigente, esperto o economista, non ci venga a dire che una società di calcio senza lo stadio di proprietà e 90 mila metri cubi di utilizzo collegati, non può pensare di espandersi o di alzare il famoso fatturato.
La Fiorentina non solo lo stadio di proprietà non l’avrà e il suo presidente non l’ha potuto fare, ma ha la convenzione in scadenza fra un anno e dopo non sa ancora cosa accadrà. Anche se la ristrutturazione dovesse farsi, almeno tre campionati saranno compromessi come incassi. Non si sa ancora se si potrà in qualche modo giocare al Franchi a capienza ridotta. Come fa una società a programmare il suo futuro in queste condizioni? Capite quale danno provoca l’idea di questa ristrutturazione?
Se avessero accompagnato l’idea di Rocco probabilmente oggi lo stadio sarebbe già visibile e fra poco tempo pronto. La Fiorentina, come vedete, preferisce tacere e aspettare gli eventi. Per ora Joe Barone ha visto soltanto alcune slide ottimistiche e futuristiche, c’è attesa per capire quando cominceranno i lavori, quanto dureranno, quota capienza ci sarà, quale sarà l’affitto da pagare e non mi sembra poco.
Da qui al 2026 (data fissata per fine lavori) saranno di sicuro quattro anni non semplici. Nardella ha voluto sottolineare che comunque a Rocco è stata data l’opportunità di fare il Centro Sportivo. Non mi sembra una sottolineatura felicissima. Volevate impedire a un privato di investire anche questi 90 milioni per un’opera straordinaria?
Si perché nel frattempo sono diventati 90 e gli ultimi cinque in più per aumenti di oneri. E poi, comunque, i meriti di questa rapida soluzione di almeno una vicenda, vanno al sindaco Casini di Bagno a Ripoli.
Di tutto questo si parlerà quando Rocco Commisso tornerà a Firenze. Già, ma quando?
L’ipotesi di un ritorno per il finale di campionato si è molto raffreddata, mancano soltanto tre gare e a questo punto è assai improbabile che Rocco affronti il viaggio per stare a Firenze pochi giorni. Più facile che si programmi un ritorno in grande stile per il raduno estivo prima di Moena, magari proprio il giorno della presentazione della squadra sperando che Rocco possa mettere il timbro sui nuovi acquisti e sul mercato estivo. Tempo al tempo.
Intanto in queste tre partite che restano (Roma lunedì, Samp e Juve) l’obiettivo sono nove punti che potrebbero garantire almeno la Conference League. Contro la Roma sarà un vero e proprio spareggio, vincendo la Fiorentina potrebbe raggiungere in classifica la squadra di Mourinho reduce dall’impegno di coppa di questa sera con il Leicester. E’ ancora presto per parlare di formazione, ma dovrebbe rientrare Odriozola mentre Torreira giocherà soltanto se sarà al meglio per non ripetere la brutta esperienza con l’Udinese.
A proposito di Torreira, è tutto fermo con l’Arsenal. Gli inglesi hanno sul tavolo la proposta viola e la volontà del giocatore, i contatti riprenderanno a campionato finito. Ma anche per stringere attorno ad alcuni obiettivi la dirigenza viola aspetta di sapere quale sarà il piazzamento finale e se saranno stati raggiunti o meno degli obiettivi. E’ chiaro che andare o non andare in Europa può spostare il gradimento di alcuni giocatori, ma anche il budget di spesa messo a disposizione dal presidente.
Presidente che ieri s’è gustato la vittoria della coppa Italia da parte della Primavera. Un altro titolo in bacheca, è la quarta volta che la Fiorentina vince questo trofeo consecutivamente a dimostrazione del buon lavoro fatto dalla società, ma anche dall’allenatore Aquilani. La speranza e che alcuni di questi ragazzi siano al più presto pronti per aggregarsi alla prima squadra perchè in fondo per una società il vero trofeo resta questo.