SOUSA, PAROLE INACCETTABILI. DOPO I SOGNI SFUMATI, METTE IN VENDITA BERNARDESCHI. UN ALTRO SEGNO DI SFIDUCIA NELLA SOCIETÀ. L’IRA DI DDV. L’ALLENATORE PARLA BENE DI BABACAR MA DA UN MESE NON LO FA GIOCARE. STASERA TEST DECISIVO
Un mese fa s’era svegliato e gli erano svaniti i sogni, ieri Sousa ha messo in vendita Bernardeschi spingendolo dritto dritto verso società più ambiziose della Fiorentina. Ci mancava solo questo, mai una gioia. Mai un momento di serenità attorno al pianeta Viola, neppure il tempo di gustarsi la vittoria sull’Empoli e riparte un’altra rumba. Il tutto circondato dalla sgradevole sensazione che il rapporto tra l’allenatore portoghese e la Fiorentina sia sempre tenuto assieme con lo scotch quando ci sarebbe invece bisogno di grande unità e di collaborazione totale. Ora nessuno venga a raccontare storie. E, una tantum, la responsabilità non è neppure dei soliti giornalisti brutti, sporchi e cattivi. Questa volta hanno capito benissimo, anche ai più duri di comprendonio, come si diceva una volta, le parole sono arrivate chiarissime. Inequivocabili.
E non diciamo neppure che Sousa voleva semplicemente sottolineare il valore di Bernardeschi. L’allenatore portoghese è troppo intelligente e conosce il calcio benissimo, per non sapere quello che puoi dire e quello che non devi dire. Di certe sincerità si deve fare a meno quando rischiano di minare la serenità dell’ambiente, sminuiscono la società nella quale lavori e sono un chiaro invito ad un giocatore importante ad andare via se vuole fare carriera. Probabilmente andrà a finire così, ma in un momento così delicato, l’allenatore deve fare altre considerazioni. Tanto più che pochi giorni fa proprio Bernardeschi aveva detto che sta pensando di restare alla Fiorentina a vita. Pensiero stupendo, forse irrealizzabile, ma da cavalcare. Sousa, a domanda, doveva semplicemente rispondere che Bernardeschi è un giocatore di grande prospettiva che può fare la fortuna della Fiorentina e diventarne la bandiera sulla scia di Antognoni. Del quale, fra l’altro, ha preso il numero dieci.
Ma, e veniamo alla situazione freudiana in corso, evidentemente dentro di sé Sousa deve avere una considerazione talmente bassa della Fiorentina e dei suoi programmi, che ha detto a Bernardeschi quello che pensa per sé stesso: per far carriera meglio andar via. Nessun problema, alla fine della stagione mancano ormai pochi mesi. Sopporti. Poi vedremo se lui riuscirà ad allenare il Barcellona, ma questo è un altro discorso. Il discorso vero è che questo è un altro clamoroso autogol, le conferenze stampa andrebbero concordate con la società e non preparate con un addetto stampa personale, e certe valutazioni sono da rigettare in toto.
Per chi lavora in Fiorentina, in quel momento la Fiorentina deve essere per lui la società migliore del mondo e chi comanda deve farlo credere a tutti. Si chiamano motivazioni. Per chi non sposa questa linea, come diceva Briatore, c’è solo un invito da fare: sei fuori. E non mi è difficile immaginare il disappunto (eufemismo) di Ddv che sembra poco interessato al calcio, ma non è vero. Delle cose viola sa tutto e con Sousa il feeling non è mai scattato. Questa ennesima esternazione fuori dalle righe deve aver fatto danni ulteriori. Lo sapremo presto.
Nel frattempo ci sarebbe una partita di Europa League da giocare e da vincere. Il Paok non dovrebbe essere un ostacolo per una squadra in crescita, c’è un girone da vincere per sperare in un sorteggio meno difficile dell’anno scorso. In tutto questo, Sousa ha parlato anche di Babacar e anche in questo caso non è stato convincente. Lo racconta in crescita, dice che sta lavorando, e allora come mai è un mese che non si vede più, dal 26 ottobre, disastrosa gara con il Crotone? Se non gioca quando il risultato è acquisito come a Empoli e con il Liberec, quando deve giocare? Il giallo resta. Speriamo che almeno stasera abbia spazio, se non altro per far riposare Kalinic dopo il guaio muscolare appena rimesso a posto. Non sono sicuro, però, che Baba ci sarà e questo potrebbe aprire un altro fronte di polemiche e porre ulteriori interrogativi per il mercato di gennaio. Mi aspetto comunque un giusto turn over con un maggiore spazio per Cristoforo, ma anche per Chiesa e Salcedo o Oliveira. Se poi la partita dovesse andare in un certo modo qualche faccia nuova sarebbe gradita. Ieri ha parlato Corvino confermando quello che vi diciamo da tempo: Jovetic non arriverà, Badelj e Kalinic non partiranno a gennaio. Così è se vi pare e anche se non vi pare. Avvertite i soliti noti.