ROCCO, UN PIEDE PER TERRA E L’ALTRO TRA LE NUVOLE. PER LUI SQUADRA FATTA, MA L’OBIETTIVO SEGRETO RESTA L’EUROPA. IACHINI ASPETTA RINFORZI, PRADÈ PERÒ DEVE PRIMA VENDERE. SÌ ALL’EMENDAMENTO FRANCHI: SVOLTA VICINA E IL RUOLO DI PESSINA

02.09.2020 00:00 di  Leonardo Bardazzi   vedi letture
ROCCO, UN PIEDE PER TERRA E L’ALTRO TRA LE NUVOLE. PER LUI SQUADRA FATTA, MA L’OBIETTIVO SEGRETO RESTA L’EUROPA. IACHINI ASPETTA RINFORZI, PRADÈ PERÒ DEVE PRIMA VENDERE. SÌ ALL’EMENDAMENTO FRANCHI: SVOLTA VICINA E IL RUOLO DI PESSINA

Un piede per terra e l’altro tra le nuvole. Nell’ennesima intervista concessa stavolta a Rtv38, Rocco Commisso ha ribadito i mille ostacoli che insidiano la Fiorentina nel tornare dove merita: il fatturato crollato causa Covid, gli esuberi da piazzare, le perdite del bilancio, gli acquisti già fatti a gennaio che pongono già buone basi su cui costruire il prossimo futuro. Il presidente, addirittura, si dice già contento di quello che ha. Per lui insomma la squadra sarebbe fatta, competitiva già così com’è



Poi però è uscita anche l’altra faccia della medaglia. Quella del sognatore, dello “zio scemo” (dice lui) che non si sente secondo a nessuno, che nonostante i 50 milioni di rosso è pronto a spendere ancora. L’”obiettivo segreto” (che poi tanto segreto non è) è lottare subito per l’Europa e dare a Beppe quello che chiede, senza eccessi certo, ma con la volontà chiara di non vivere un altro anno nell’anonimato. Torreira resta un pallino dell’allenatore (per l’attacco invece è Milik, che però resta irraggiungibile) e per questo è un nome al centro del lavoro viola. L’Arsenal vuole 30 milioni: la diplomazia è al lavoro, più avanti, forti della volontà del regista di cambiare aria e di andare a giocare con continuità, un accordo si potrà trovare. Soprattutto se nel frattempo Pradè e Barone avranno venduto almeno un po’ di zavorra. La sfida infatti è proprio questa: rinforzarsi senza spendere ancora. Vendere per poi ricomprare, far quadrare i conti e non far staccare altri assegni a sei zeri allo zio d’America. Servono idee e serve sbagliare molto meno rispetto a quanto fatto anche nel recente passato. Sarà dura e molto, anzi quasi tutto, dipenderà da come finirà la storia di Chiesa. Tra un sorriso e l’altro, Commisso si è detto pronto a usare anche la frusta. Significa che aspetterà ancora che i Chiesa portino l’offerta giusta, ma che presto è pronto a cambiare atteggiamento. La Juve resta sempre la favorita (l’Inter si è tirata fuori), anche se l’offerta di un prestito biennale con obbligo di riscatto paventata in queste ore, difficilmente potrà far vacillare la Fiorentina. E’ una partita a scacchi, il rischio (concreto) è che la svolta ci sia solo a ottobre. 

Di buono c’è anche che Rocco tornerà presto a Firenze. Una volta che i protocolli saranno chiari, Commisso sbarcherà di nuovo in Italia. Per seguire il mercato, per vivere l’inizio del campionato e seguire passo per passo i progetti legati alle infrastrutture. Il voto favorevole (i lavori della commissione si chiuderanno nella notte, poi il testo andrà in aula) sull’emendamento del decreto semplificazioni è una grande notizia, attesissima da tutti i tifosi viola, perché cambia la logica dei vincoli e pone come primaria la logica sportiva prima di quella storico-architettonica. Pessina però non esce del tutto di scena, la Sovrintendenza infatti farà parte della conferenza dei servizi e di fatto potrà fare le sue osservazioni, anche se, come detto, più legate agli interessi del Franchi inteso come impianto sportivo piuttosto che della esclusiva tutela dell’opera del Nervi. Cambierà il punto di vista, ma i protagonisti della vicenda saranno gli stessi. Nardella l’ha chiamato l’ultimo miglio, Renzi invece era addirittura euforico: Commisso per il momento ha saggiamente preferito glissare e tanto per ribadire i vecchi concetti ha fatto sapere che il progetto del centro sportivo non cambierà più. La Sovrintendenza insomma dovrà accettarlo così com’è, coi campi già disegnati dall’architetto Casamonti e tutto quello che prevede l’idea già presentata tempo fa a Bagno a Ripoli. Il braccio di ferro, continua. La notizia arrivata da Palazzo Madama comunque è ottima, forse storica. Ma prima di brindare sarà meglio aspettare che il traguardo sia stato davvero raggiunto. Intanto, a mezzogiorno, sarà tempo di calendari. L’augurio è pescare un avvio non troppo proibitivo per iniziare bene e alzare subito il morale. L’anno scorso la Fiorentina partì con l’handicap di due sconfitte, a Beppe auguriamo di fare l’esatto opposto. Per scacciare i dubbi intorno alla sua conferma e riaccendere l’entusiasmo viola. Un buon calendario, qualche punto pesante subito, la strada tracciata per rifare il Franchi come chiede Rocco. I piedi restano per terra, le difficoltà sono evidenti e la chiarezza di Commisso è stata assoluta. Pensare a un anno diverso rispetto al passato però si può. Il decimo posto non fa per noi.