ROCCO SE NE ANDRÀ SE NON GLI FARANNO FARE LO STADIO. SOLO I TIFOSI HANNO CAPITO. SALGONO I TONI DELLO SCONTRO SOTTERRANEO PER CAMPI. RIBERY DISPONIBILE, TONALI KO. MILENKOVIC, RINNOVO COMPLICATO. FRA BELOTTI E BELLOTTI.
Rocco Commisso non l’ha detto brutalmente, ma chi vuol capire capisca e mettendo a fuoco certe sue parole e mezze frasi degli ultimi mesi, tutto diventa comunque molto chiaro: si batterà fino in fondo, ma se non gli faranno fare lo stadio venderà la Fiorentina. Un pensiero ultimo, ma non lontanissimo.
E’ fattuale, direbbe Vittorio Feltri tifoso viola, perché senza stadio, annessi e connessi, non potrà crescere il fatturato della società viola e con questa realtà economica e le leggi del calcio vigenti non si potrà costruire quella grande squadra che Rocco ha in mente.
Lo “zio d’America” è venuto a Firenze portando entusiasmo ed energia, cavalcando la sua idea di calcio e la sua passione, con l’obiettivo di far divertire la gente fiorentina che lui adora e avere come ritorno grandi soddisfazioni, un approccio quasi romantico di un super miliardario che si è fatto da solo, e se questa idea non dovesse invece riuscire a metterla in pratica?
Che senso avrebbe continuare?
Già. Provate voi a rispondere a questo interrogativo, di sicuro le conclusioni sarebbero le stesse di Rocco che, per di più, è un signore di 70 anni che potrebbe avere tante altre cose da fare nella sua vita per togliersi soddisfazioni senza mangiarsi il fegato dietro a sindaci, soprintendenti, piani regolatori e guerre politiche. Magari spendendo pure meno...
Di recente, parlando proprio del futuro e del suo rapporto con lo stadio e la Fiorentina, in occasione dell’anniversario dell’acquisto della Viola, ha detto in videoconferenza da New York, “Di sicuro non lascerò alla mia famiglia il problema aperto”. Più chiaro di così…
Ma in diverse altre occasioni, senza usare il verbo utilizzato da Diego nel lontanissimo 2008, “vivacchiare”, ha ripetuto più o meno gli stessi concetti: sono uno che ama fare e vincere, non sono tipo che ha voglia di incamerare frustrazioni o delusioni, di farsi condizionare. Poi, per carità, fra l’aplomb Diego e il fuoco di Rocco c’è un mare di differenza, Commisso si batterà fino in fondo, ma non all’infinito e non contro i mulini a vento della politica e della burocrazia.
“I tifosi della Fiorentina non vanno presi in giro”, ha detto l’altro giorno Joe Barone uscendo dall’incontro con il sindaco di Campi Emiliano Fossi. Ma forse sotto sotto pensava, neppure Rocco va preso in giro. Ha ragione. E’ vero. Quando ha comprato la Fiorentina, nelle analisi preliminari, gli hanno anche spiegato che c’era la possibilità di costruire lo stadio, magari gli hanno anche fatto vedere le foto del plastico della Mercafir, non deve essere stato facile scoprire una realtà un po’ diversa.
La realtà di oggi, fatta di promesse, di se e di ma, che porta il dinamismo di Rocco a cozzare contro un territorio come quello di Firenze che offre pochi margini di manovra e opportunità.
Temo che la politica, nella sua miopia, non si sia accorta del problema-Rocco o faccia finta di non vederlo, soltanto i tifosi, ancora una volta, hanno capito la gravità della situazione e venerdì prossimo scenderanno in campo in appoggio del loro presidente, ma soprattutto in appoggio dell’idea che oggi una squadra di calcio deve avere un suo stadio se vuole migliorare il futuro calcistico. In migliaia scenderanno in piazza, sono quelli che “Stanno davvero con Rocco”, e voglio vedere se questa volta i politici avranno il coraggio di partecipare anche al corteo contro loro stessi, per dimostrare la loro vicinanza alla Viola. La faccia di bronzo non manca mai…
E allora mi chiedo, cosa significa stare con Rocco?
Una cosa sola, analizzare con semplicità e realismo quello che si può fare per costruire questo benedetto stadio, ovunque sia possibile. Senza vendere fumo o idee ben sapendo che sono irrealizzabili, con il solo scopo di frapporre ostacoli, far nascere dubbi e ostacolare le decisioni. Come, esempio, la storia del restyling del Franchi. Decreto semplificazioni o non decreto semplificazioni, ormai tutti quelli che sanno le cose lo hanno detto chiaro e tondo: il Franchi non si potrà mai toccare più di tanto. Non potrà diventare quel che ha in testa Rocco. E allora ha senso continuare facendo leva sulla cultura, sui giusti sentimenti storici, ben sapendo di vendere illusioni o sarebbe meglio analizzare la realtà? Non dico arrendersi perché questa non deve diventare una guerra. Ha detto bene ieri il sindaco di Sesto, lo stadio non deve diventare una guerra fra Firenze e la Piana. Sarebbe la fine. La fine di un’idea e la fine di Rocco Commiso a Firenze.
E allora torno alle considerazioni iniziali.
La pratica Campi Now è stata avviata, la manifestazione d’intenti della Fiorentina avvierà le pratiche burocratiche del comune, ora per procedere serviranno tante cose, soprattutto la collaborazioni totale di enti di vario grado. Lo dico chiaro e forte ben sapendo di non contare nulla, ma da cittadino: il giorno che Rocco avvertirà il vento contrario, ostacoli messi ad arte, i contropoteri che dilatano i tempi, quello sarà il giorno in cui venderà la Fiorentina. Nessuno quindi può far finta di non sapere. E sarebbe l’ora di smettere di armare media amici e personaggi vicini politicamente o semplicemente amici.
L’operazione Campi dovrà essere chiara e limpida a tutti i livelli. E bene ha fatto la sindaca di Empoli a chiedere un vertice della Città Metropolitana su questo e altri temi. Rocco aspetta soltanto di sapere se l’idea di fare lo stadio a Campi con 300 milioni di investimento ha l’appoggio di una intera area che ne trarrà benefici non da poco in termini di infrastrutture e commercio. Ma oltre a Rocco, credo che tutti noi cittadini abbiamo il diritto di sapere se finalmente si vuole puntare a un futuro della Piana condiviso, per il bene di tutti. E l’analisi di Vannino Chiti sui troppi anni buttati via e su un’occasione persa, è perfetta. Oggi siamo all’osso e non si può buttar via neppure l’osso per tutti gli investimenti e lo sviluppo possibile di quel territorio.
Tornando allo stadio da costruire, voglio vedere chi avrà l’incoscienza di non analizzare fino in fondo e accompagnare l’idea di Rocco e la disponibilità mostrata da Campi che ha offerto una soluzione possibile-probabile. E’ dura cambiare mentalità, ma chi pensa ancora ai comuni, ai vassalli, ai valvassini o ai valvassori, mascherandosi da modernista, deve essere riportato alla realtà del 2020. Basta collezionare plastici, è l’ora delle cose concrete. Firenze è già grande, ma diventare anche una Grande Firenze forse è meglio per tutti.
Intanto, finalmente, riparte il calcio e lunedì sera arriva il Brescia. E’ atteso il ritorno di Ribery, lui vuole giocare, lo hanno frenato un pestone in allenamento e normali affaticamenti, cinque giorni per decidere se è meglio rischiarlo subito o entrare per l’ultima mezz’ora. Lui ha già deciso, ma l’ultima parola spetta ai medici con le giuste precauzioni. A proposito di infortuni, ieri s’è fermato Tonali durante un’amichevole con l’Udinese. Lui si che è in forte dubbio per lunedì.
Passando al mercato, sappiamo che riaprirà il primo settembre, ma tutti stanno cercando di mettersi avanti con i rinnovi, i prolungamenti e le strategie. Oltre a Chiesa, situazione analizzata mille volte, la Fiorentina deve capire il futuro di Milenkovic in scadenza nel 2022. Il giocatore ha sempre parlato in termini ottimistici, ma Fali Ramadani punto di riferimento dei procuratori dell’est europeo e non solo, lo sta proponendo a diverse società di livello. Sta cercando di mettere insieme un’operazione che possa portare il difensore lontano da Firenze e accontentare la Fiorentina. Con il Milan si lavora a uno scambio con Paquetà con una serie di ipotesi di lavoro. La Fiorentina non ha ancora avuto contatti, ma l’idea Milenkovic è stata prospettata anche al Napoli con l’inserimento di Ghoulam che però non interessa ai viola. L’ultima strada è il Paris Saint Germain che deve sostituire Thiago Silva. Vedremo.
In tema mercato sempre divertente leggere di Belotti e Tonali in viola. Magari. Il giovane centrocampista del Brescia, però, ha già un accordo con l’Inter e i nerazzurri stanno lavorando su Cellino. Su Belotti s’è capito cosa è successo. In realtà la Fiorentina sta trattando il centrocampista argentino Bellotti del Newell’s Old Boys. Una elle in più o in meno cosa volete che sia…