RIQUALIFICAZIONE DI CAMPO DI MARTE, LA FIORENTINA STA ALLA FINESTRA
Nel complesso puzzle che prevede la ristrutturazione dello stadio Artemio Franchi, nuovi parcheggi e linea tramviaria per sostenere la mobilità, la questione che ancora deve definire un percorso è la riqualificazione dell'area accanto allo stadio.
Nelle previsioni del progetto di ARUP, lo studio che si è aggiudicato il concorso per ristrutturare l'impianto sportivo ed edificare nell'area limitrofa allo stesso, si prevede di creare, al di sotto di una “vela” coperta di verde, 15.000 metri quadrati di nuove funzioni, suddivise in hotel da 5.300 mq; 4.350 mq di uffici; 4.300 mq di commerciale e 1.050 mq di depositi e magazzini a servizio dell'albergo.
Su queste pagine avevamo già affrontato questo tema, ma dato che la scorsa settimana il Presidente della Fiorentina ne ha discusso in occasione dell'incontro con la stampa, approfondiamo ulteriormente.
Il Comune di Firenze per la realizzazione delle nuove funzioni accanto allo stadio, dopo averle inserite ed approvate nel Piano Operativo (vecchio regolamento urbanistico), vorrebbe avviare una procedura di evidenza pubblica per individuare un privato che si accolli i costi di costruzione per poi beneficiare della concessione degli spazi edificati per diversi decenni. Tradotto in soldoni: chi costruisce poi potrà godere dei proventi generati dalle attività all'interno dei nuovi immobili. Il Piano Operativo dovrebbe essere adottato entro il 2022 ed approvato nella primavera del 2023. A quel punto Palazzo Vecchio potrebbe approvare un progetto definitivo della riqualificazione dell'area limitrofa allo stadio, oppure rilasciare i permessi a costruire per tutta l'area in modo tale che il costruttore privato che si aggiudica il bando possa iniziare celermente senza che ci siano incertezze sulle realizzazioni.
Commisso la scorsa settimana è stato chiaro: “Se non ho il controllo, non metto un penny”. E il suo braccio destro Giuseppe Barone, ha precisato che, prima di investire sulla riqualificazione, la Società gigliata deve capirne i dettagli ed i potenziali ricavi. A breve il Club si incontrerà con ARUP proprio per ottenere i chiarimenti di cui sopra.
I costi previsti per l'intervento sono di circa 70 milioni di euro, ma se, ipoteticamente, si partisse oggi con i lavori, la spesa sarebbe più alta. L'impennata dei costi delle materie prime degli ultimi mesi, verosimilmente, farebbe salire di una percentuale non trascurabile l'esborso da sostenere. Tanto per rendere l'idea, se col prezzario del 2019 con una determinata cifra si poteva fare un intervento di sistemazione dei sottoservizi lungo 100 metri di strada, spendendo gli stessi soldi, visto l'ultimo prezzario disponibile con i costi aggiornati, l'intervento potrà interessare solo 40 metri! È indubbio che se questa situazione continuerà a persistere non sarà sostenibile e più che preoccuparsi della riqualificazione di Campo di Marte, sarà bene preoccuparsi che tutta l'economia del Paese non vada a gambe all'aria, tant'è che viste le imminenti elezioni, più che di vincerle, forse converrebbe perderle, onde non accollarsi la responsabilità di una possibile crisi nera.
Che le nuove funzioni, una volta a regime, genereranno utili è certo (vista l'affluenza che il vicino stadio garantirebbe), ma rispetto ai ricavi complessivi del Club, come spiegato in passato, la percentuale non rappresenterebbe una voce tra le più importanti.
Il Presidente Commisso è molto irritato per i ritardi e gli aumenti dei costi del Centro Sportivo, avrà voglia di impegnarsi in un'impresa che gli garantirà solo il diritto di superficie, ma non di proprietà?