QUESTA FIORENTINA FA ARROSSIRE DI VERGOGNA E NON RAPPRESENTA FIRENZE. PRANDELLI ALZA LA VOCE, ROCCO CHIEDE GRINTA: GIÀ DA STASERA A UDINE, STA ALLA SQUADRA BATTERE UN COLPO
Imbarazzante. A tratti ridicola. La partita contro il Benevento è stata il punto più basso dell’anno e mezzo della gestione Commisso. Senza grinta, senza idee e senza neppure un briciolo d’onore, la Fiorentina è stata letteralmente inghiottita da sé stessa, dalle sue paure (ma di cosa poi?) e dalla sua totale incapacità di reagire alle difficoltà. Una vergogna insomma, un autentico scempio, spiegabile solo dalla mancanza di motivazione, di voglia, di ambizione, di un gruppo di calciatori che squadra non è realmente mai stata. C’è il sospetto che anche la condizione fisica sia precaria, ma come detto è soprattutto la testa che non funziona. Prandelli ieri ha frustato a dovere, la società (in ritardo, visto che i presagi c’erano già stati) pure, adesso la domanda è una sola: ci sarà finalmente una reazione? La coppa arriva subito e questo può essere un vantaggio. C’è poco tempo per ripensare al tonfo clamoroso, si può tentare di resettare la testa e mettere in campo almeno l’orgoglio.
Non sarà semplice rialzarsi però, perché i problemi sono tanti. I nuovi non rendono, i vecchi stentano e anche Ribery è in forte calo: è suonato l’allarme generale insomma, mentre i tifosi giustamente sono sul piede di guerra. Firenze da sempre vuole una squadra che lotti e possibilmente faccia divertire. Non pretende la luna, sa che nel calcio moderno è quasi impossibile arrivare a vincere. Ma vuole sognare. Questa squadra invece non la rappresenta in niente. Non solo gioca male, ma neppure lotta, neanche fa il minimo sindacale per guadagnarsi rispetto. Commisso, lo abbiamo detto tante volte, ha sbagliato a confermare Iachini, ma di soldi ne ha spesi tanti. E di certo non merita uno spettacolo tanto sconfortante.
Tra gli imputati c’è anche Pradé, che domenica ha parlato di depressione e che certamente ha commesso i suoi errori: ma davvero una squadra con gente come FR7, Castrovilli, Amrabat, Bonaventura, Pezzella, Milenkovic e compagnia, non è in grado di battere Samp, Spezia e Benevento o evitare rischi clamorosi con una squadra di C come il Padova? La conduzione tecnica ha lasciato a desiderare e infatti è arrivato Prandelli.
I problemi però continuano e anzi peggiorano: entrare nella testa dei calciatori è molto difficile, perché vivono isolati dall’esterno e perché ognuno di loro reagisce alle difficoltà in modo diverso. Di sicuro questa Fiorentina è inaccettabile, non corre, non crea nulla, non cambia ritmo neppure dopo aver preso una sberla. Domenica sembrava di guardare la moviola del mitico Carlo Sassi. Tutti fermi, nessuno che proponesse uno scatto, uno smarcamento. Ribery ha sbattuto sulla difesa di Inzaghi come uno qualunque e Vlahovic si è visto solo per quel colpo di tacco finale.
Prandelli non è uno che vende fumo e non a caso ha citato Pezzella come esempio di comportamento (il capitano ha giocato in condizioni precarie) e parlato di gente che si sente arrivata, di un gruppo senza umiltà. E’ un’analisi cruda, inattesa e disorientante proprio come la Fiorentina di quest’anno. Rocco chiede grinta, almeno quella. La stagione però sta scivolando via, esattamente come la posizione in classifica viola, che piano piano si sta facendo sempre più triste e pericolosa. Pur con i limiti del caso, le doti tecniche ci sono tutte per togliersi da questa situazione. La lotta retrocessione non è cosa per una squadra che spende più di 50 milioni l’anno di stipendi. I valori sono altri. Manca un centravanti, manca un centrocampista costruttore e probabilmente un altro esterno alto soprattutto se si continuerà col 4-2-3-1, ma da qui a dire che non si possa tirare in porta contro un Benevento qualsiasi, ce ne passa eccome. Gli alibi sono finiti, i bonus pure. Oggi c’è l’Udinese (chi vince sfida l’Inter), domenica il Milan senza Ibra infortunato. Ora sta alla Fiorentina battere un colpo.