PROVA DI MATURITÀ A CREMONA. VIOLA CONCRETI: SETTIMO RISULTATO UTILE. LA CONTINUITÀ INCORAGGIA LA CLASSIFICA. ORA AVANTI TUTTA IN CONFERENCE. SE C’È SVOLTA È NELLA TESTA

13.03.2023 11:22 di  Mario Tenerani   vedi letture
PROVA DI MATURITÀ A CREMONA. VIOLA CONCRETI: SETTIMO RISULTATO UTILE. LA CONTINUITÀ INCORAGGIA LA CLASSIFICA. ORA AVANTI TUTTA IN CONFERENCE. SE C’È SVOLTA È NELLA TESTA

La Cremonese era ultima in classifica, prima della gara con la Fiorentina c’erano 19 punti di differenza, ma questa sfida se affrontata in modo sbagliato avrebbe potuto portare ai viola sgradevoli sorprese. Anche perché nelle precedenti tre gare i lombardi avevano perso col Sassuolo in pieno recupero dopo aver rimontato 2 reti (a Reggio Emilia), pareggiato 2-2 in casa del Toro e allo Zini avevano battuto (2-1) la Roma di Mourinho. Consapevole del pericolo trappolone, Italiano l’ha preparata bene, soprattutto sul piano psicologico e i suoi uomini lo hanno seguito. 

Italiano dopo la coppa ha avuto forse mezzo allenamento per provare schemi e movimenti, ma ci è riuscito. 

A testimonianza che nel girone di ritorno l’allenatore ha messo a frutto le esperienze della sua prima stagione caratterizzata dagli impegni europei. Oltre alla Coppa Italia. A proposito, i viola saranno a Cremona ad aprile per l’andata della semifinale: i segnali di ieri sono stati buoni. Con la concentrazione giusta la Fiorentina dovrebbe avere la finale a portata di mano. 

Uno 0-2 che non lascia interpretazioni. Vero che nel finale i viola hanno concesso qualcosa e Sirigu si è esibito in un grande parata su Okereke, ma il calo ci poteva stare: la Fiorentina era saldamente in vantaggio e ha cominciato a pensare alla battaglia di giovedì in Turchia, in palio i quarti di Conference

Un gol per tempo. Mandragora, che ormai da settimane è diventato un punto fisso della formazione di Italiano, ha timbrato il quarto centrale stagionale (sono 2 in A e altrettanti in Europa), a metà primo tempo. Mentre Cabral, in apertura di ripresa, su assist di Mandragora ha raddoppiato, portandosi a quota 6 gol in campionato (mentre 5 ne ha realizzati in Conference). Nelle due azioni decisive si è notato l’apporto di Barak, anche lui ormai conficcato nel canovaccio tattico di Italiano. 

E’ tornato Milenkovic, che non giocava una partita per intero dal 12 febbraio (sconfitta a Torino con la Juventus 1-0): il serbo, ai margini per infortunio e cattiva condizione, ha giocato una buona gara. Un difensore ritrovato per Italiano. 

Dodo si è mosso bene, un’altra prova convincente. E’ un po’ calato alla distanza, infatti è entrato Venuti per dargli fiato. Amrabat ha fatto il solito lavoro di sportellate e recuperi, soprattutto nella ripresa. Saponara ha giocato 45 minuti e comunque ha partecipato alla manovra che ha portato la Fiorentina in vantaggio. 

Una Fiorentina concreta, come desideravamo vedere dopo gli svolazzi con il Sivasspor che non avevano consentito un trionfo più largo nei numeri. Un squadra senza orpelli che ha controllato sempre la partita. Viola superiori in qualità alla Cremonese, ma non hanno snobbato gli avversari. Questo è l’elemento assolutamente positivo della partita. 

Dopo la battuta d’arresto con la Juventus, la Fiorentina tra campionato e coppa ha inanellato 6 vittorie e un pareggio, fabbricando 15 gol e subendone solo 4, in particolare in 4 circostanze su 7 i viola non ha registrato gol al passivo. Le vittorie consecutive, invece, sono 5 spalmate su tutte le competizioni. Un buon cammino, non c’è che dire. 

Una crescita vera che testimonia la concretezza. La difesa sta tornando un bunker e l’attacco, piano piano, sta cominciando ad essere più efficace. Anche se la strada è ancora lunga. 

La sensazione è che nella testa dei viola sia scoccata la scintilla, una piccola svolta: non sul terreno del gioco - anche all’andata la Fiorentina aveva disputato buone gare e le aveva perse per superficialità -, ma su quello della concretezza. Ancora non siamo al cento per cento, ma si scorgono passi in avanti. Se la Fiorentina sarà capace di migliorare ulteriormente questo atteggiamento, diventerà sul serio una delle formazioni più interessanti del campionato. 

Ora l’imperativo è non fallire l’appuntamento in Turchia. Il Sivasspor non è squadra irresistibile, l’abbiamo vista bene a Firenze, ma potrebbero esserci insidie climatiche (Sivas è a quota 1.200 metri) e di ambiente. I tifosi turchi spingeranno molto e la Fiorentina non dovrà commettere l’errore di farsi condizionare. Se si giocherà a calcio non ci sarà partita tra Sivasspor e Fiorentina, i valori raccontano di uno sbilanciamento a favore dei viola. Conterà la testa, forse più di altre volte. Peccato che all’andata la Fiorentina non sia stata capace, per colpe proprie più che per sfortuna, di chiudere con 4-5 gol di scarto. Ma ormai è successo. Tutta esperienza, carburante utile per migliorare e crescere. 

Si è accesa una luce sul percorso della Fiorentina, speriamo diventi una stella.