PROSSIMI COLPI: UN GRANDE ESTERNO E UN VICE PIZARRO. NEL FUTURO VIOLA C'È IL 4-3-3

07.01.2013 00:00 di  Mario Tenerani   vedi letture
PROSSIMI COLPI: UN GRANDE ESTERNO E UN VICE PIZARRO. NEL FUTURO VIOLA C'È IL 4-3-3
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Le sberle del Pescara sono già in archivio. Nel calcio capita di prenderle - vedi Juve e Inter -, si tratta solo di farsi passare il dolore in fretta perché quelle improvvise fanno più male. La Fiorentina finisce il girone di andata in piena zona Europa, con 35 punti in cassa. Nemmeno il profeta più ispirato nel luglio scorso avrebbe saputo fabbricare un vaticinio del genere. La proiezione sulla fine del campionato dà quota 70, piazzamento pesante. 
Questa Epifania non sarà ricordata per la sconfitta col Pescara - ancorché inedita -, bensì per il volto sorridente di Pepito Rossi di fronte a uno tsunami di applausi, al fianco di Andrea Della Valle che, in quanto ad estensione di sorriso, ha rischiato un problema alle mascelle... Rossi è un punto di partenza, non di arrivo. E' la dichiarazione ufficiale dell'apertura del cantiere "terzo scudetto". Nella prossima estate sarà costruita, anzi rifinita, una squadra in grado di lottare per il titolo. Ma Della Valle, Pradè e Macia si sono portati avanti col lavoro perché la stagione attuale dona un grande chance: quella di provarci fino in fondo scalando più gradini possibili verso il vertice.
Sulla base di questo ragionamento il mercato viola continua di puntata in puntata. Ma non è una fiction, è tutto vero. La dirigenza viola, in sintonia totale con l'allenatore, vuole, diciamo pretende, un esterno di spessore. Per due ragioni. 
Prima: gli uomini di fascia sono soggetti a usura, in particolare con Montella che chiede ai propri esterni un lavoro tattico e fisico di formidabile applicazione e dispendio energetico. Seconda: Montella immagina per la nuova stagione un ritorno a quel modulo che lui aveva già disegnato per la Fiorentina, ma che poi è stato costretto ad abbandonare, il 4-3-3. Il tecnico sogna una Fiorentina nettamente a trazione offensiva, con tre frecce in attacco e una mediana votata al gioco come e più di quest'anno. E siccome i viola dovrebbero partecipare ad una competizione europea, serviranno davvero due titolari per ruolo. Dunque non meravigliamoci dell'abbondanza nella qualità. Senza dimenticare che l'arrivo di Giuseppe Rossi sarà utile per spingere altri grandi giocatori a scegliere la Fiorentina e a chi c'è già, come Jovetic, a convincersi di restare. I dirigenti viola sono certi che questo possa avvenire.
L'esterno, dunque: un obiettivo sensibile è Schelotto. Su di lui c'è l'Inter, e non solo. Ma Pradè e Macia guardano anche all'estero dove si trovano candidati autorevoli anche se coperti da un'opportuna cortina. 
Per il vice-Pizarro ci sono due nomi su tutti: Franco Zuculini, brevilineo, mente del Real Saragozza,  argentino con grandi geometrie e Nemanja Gudelj, olandese di origini balcaniche, centrocampista del Nac Breda.
In attacco arriverà Larrondo, ma questa è storia nota. Sarà il sostituto di El Hamdaoui, impegnato in Coppa d'Africa. Però l'argentino vestirà il viola anche perché in società ha due estimatori, Pradè e Macià. Quando Larrondo era ancora un ragazzo e giocava in Argentina, sulle tribune di una sua partita si ritrovarono Daniele per la Roma ed Eduardo per il Valencia. Entrambi credevano ciecamente in questo attaccante molto fisico e dalle ottime doti aeree. La carriera di Larrondo si è inceppata a Siena, hai visto mai che esploda a Firenze...?

Mario Tenerani 

giornalista de Il giornale della Toscana