PIOLI BATTI UN COLPO: OBBLIGATORIO VINCERE. BENASSI FUORI UN' ERESIA. IN UNA SQUADRA MODESTA I MIGLIORI SEMPRE IN CAMPO. MODULO DA CAMBIARE. IL FALSO IN BILANCIO UNA MAZZATA SU DDV. RIBADITO L’AUTOFINANZIAMENTO. RINNOVO DI CHIESA NON SEMPLICE
Non vorrei dirlo, ma ho visto il Chievo e non sarà facile batterlo. Purtroppo la Fiorentina ha abbassato molto il suo livello e anche quelle che una volta erano partite meno impegnative, oggi sono ad alto rischio. Del resto quando hai comprato giocatori dal Pescara, dall’Empoli, dall’Udinese o da altre modeste squadre europee, peggiori della Fiorentina, non poteva che andare a finire così. E’ vero, ci sono margini di crescita, ma è anche bene essere chiari da subito: se non arriva in fretta il gioco la crescita non ci potrà essere.
Chievo è un bel test. E non sorridete. Non mi bastano più la grinta e il carattere mostrati con la Juventus, a Verona (campo fortunato) la Fiorentina deve andare per vincere e mi aspetto un miglioramento netto della manovra soprattutto in chiave offensiva. Il livello dell’avversario lo consente, tutto sommato le soluzioni ci sono.
Ed ecco che chiamo in causa l’allenatore. Abbiamo elogiato Pioli ed è giusto così. In un’estate bollente ha mantenuto la calma, ha parlato con saggezza. Gli hanno fatto e sfatto di tutto, la squadra è nata dopo Ferragosto con grandi ritardi, limiti ed errori (Laurini e Thereau in viola dopo due giornate), ma lui ha sempre pensato solo e soltanto a lavorare e rasserenare. Ho detto e lo penso che l’esperienza, l’attaccamento, l’intelligenza e la serenità di questo allenatore possono dare una forte mano nella ricostruzione.
Sono ancora convinto che abbia bisogno di tempo, le squadre non nascono in un mese, soprattutto quando sono composte da elementi modesti e in questa Fiorentina ce ne sono tanti. Probabilmente dopo la ripresa del campionato post-nazionale, a metà ottobre, sarà logico chiedere di più, però già ora ci sono cose fondamentali che non mi tornano.
In una situazione come quella viola, tanto per dirne una, è quasi obbligatorio che tutti i giocatori di maggior tasso tecnico ed esperienza vadano in campo. Benassi in panchina contro l’Atalanta e l’interessante, ma evanescente Gil Dias in campo, è una scelta che in questo momento la Fiorentina non può permettersi. Come non puo’ permettersi di mandare in campo Gaspar quando c’è da marcare uno come Mandzukic. Secondo me è necessaria una riflessione sul modulo e sul futuro. Andando avanti così, con due soli centrocampisti, quando rientrerà Saponara (spero presto), la Fiorentina rischierà sempre di dover lasciare fuori un giocatore importante. E il discorso non torna. Contro l’Atalanta sarebbe stato più logico giocare con Veretout davanti alla difesa, Benassi e Sanchez interni. Comunque, anche giocando a due, Benassi ha più classe, più intelligenza e più geometrie di Sanchez che già Sousa era stato costretto a far giocare terzino dopo averlo bocciato in mezzo al campo. Arbitro a parte, dove l’ha recuperata la partita l’Atalanta? In mezzo al campo. Sempre in superiorità numerica. Spero quindi che Pioli, con la sua intelligenza, cominci a lavorare su una Fiorentina che preveda Badelj, Benassi, Saponara e Veretout tutti in campo assieme. Non si può non ripartire da queste riflessioni. Un rombo con Badelj basso e Saponara vertice alto? Certo. Ma anche 4-3-2-1 con Saponara e Chiesa dietro Simeone. Ricordo che Thereau è un buon giocatore, ma ha 34 anni e anche nell’Udinese, ancor più modesta della Fiorentina, non sempre giocava da titolare e spesso veniva sostituito a gara in corso. Ora fa comodissimo, ma non può diventare un titolare inamovibile. E se il problema è la manovra offensiva, la colpa non è degli attaccanti, ma dell’assetto di una squadra che sta troppo bassa, non ha qualità e uomini sufficienti in mezzo al campo.
Queste riflessioni sono da fare. Gente come Eysseric, Zeknhini, lo stesso Gil Dias, Gaspar, devono ancora studiare il campionato italiano, facciamo giocare quelli pronti. E anche questo Babacar non certo esaltante, con una squadra minore come l’attuale, non deve diventare un peso, ma una risorsa. Abbandonarlo sarebbe un errore perché Simeone è un prospetto di sicuro avvenire, ma è giovane e acerbo. Magari con un 4-3-1-2, a volte si può pensare di giocare con due punte.
Dico tutto questo perché le gare con l’Atalanta e il Bologna hanno evidenziato lacune che vanno oltre il risultato comunque positivo. Contro il Chievo, per fare risultato, sarà necessaria una concretezza maggiore e soprattutto una migliore capacità di gestire il gioco in attacco. Simeone deve imparare a giocare senza palla, a dettare il passaggio, ma anche Chiesa (fortissimo) deve migliorare nelle scelte di gioco. Sono giovani, devono crescere e lo sapevamo.
In attesa, a proposito di Chiesa, si stanno gettando le basi per il nuovo contratto. A occhio non sarà così facile come sembrava. E’ chiaro che il giocatore sia legato alla Fiorentina ed è altrettanto logico dedurlo dal suo atteggiamento: stare in questa società che lo ha lanciato lo esalta. Non parliamo però di bandiere. Il futuro di Chiesa, come è logico che sia, passerà anche dal futuro della Fiorentina. Proprio per questo non sarà semplice ottenere una firma a scatola chiusa, di sicuro anche il babbo Chiesa vorrà capire cosa significherà restare a Firenze. Quindi parallelamente alla volontà di firmare, nascerà un contratto con molte clausole e molti se. Mi sembra normale che un giocatore come Chiesa pensi anche alla sua carriera e al suo futuro. Sono finiti i tempi del romanticismo calcistico e su questo è logico essere molto chiari.
E in società che succede? Ribadiamo che non è vero, come hanno scritto e detto in troppi, che la Fiorentina non è più in vendita. E’ sempre in vendita, ma non è ancora stata scelta la banca advisor incaricata di cercare compratori internazionali. Non c’è fretta. Ma se, comunque, compratori graditi a Ddv dovessero materializzarsi, la Fiorentina è vendibile anche domattina senza banca advisor.
Comunque Ddv è un po’ deluso e un po’ furioso. Il calcio gli ha riservato l’ennesima delusione. Dopo i guai di Calciopoli, ecco l’accusa per falso in bilancio. Per un imprenditore come lui che ha sempre tenuto all’etica in assoluto e a comportamenti esemplari in tutte le sue attività economiche e industriali, rischiare di vedere macchiata la sua onorabilità per il calcio è sempre più insopportabile. Un motivo in più per prenderne le distanze.
Nel frattempo si è tenuto venerdì scorso un Cda nel corso del quale Corvino ha esaltato la sua gestione economica. Non solo 110 milioni incassati nella campagna acquisti, ma il monte ingaggi è stato ridotto anche oltre le previsioni. Per il futuro è stato confermato che la proprietà non ha intenzione di investire neppure un euro e la gestione affidata ai manager può far ricorso soltanto alle plusvalenze derivanti dal mercato. Insomma, autofinanziamento e vai…
Cosa positiva, il mandato alla dottoressa Maffioletti di reperire l’area di circa sei ettari che la Fiorentina cerca da diverso tempo per costruire il settore giovanile, anche nella città metropolitana (comuni limitrofi) viste le difficoltà di trovarla a Firenze.