NEL SEGNO DI DAVIDE, UN BACIO IN CIELO. NON C’È LEAO, MA IBRA QUANDO VEDE I VIOLA… OBIETTIVO: PORTA CHIUSA ANCHE AL FRANCHI. FIDUCIA CABRAL: SOGNA 30 GOL. ITALIANO CERCA UNA VITTORIA PESANTE

04.03.2023 10:55 di  Mario Tenerani   vedi letture
NEL SEGNO DI DAVIDE, UN BACIO IN CIELO. NON C’È LEAO, MA IBRA QUANDO VEDE I VIOLA… OBIETTIVO: PORTA CHIUSA ANCHE AL FRANCHI. FIDUCIA CABRAL: SOGNA 30 GOL. ITALIANO CERCA UNA VITTORIA PESANTE

Brividi persistenti, ma il freddo non c’entra. Il ricordo di Davide attraversa il corpo come una frustata, sulla pelle abbiamo le cicatrici di quel maledetto 4 marzo 2018. Data conficcata tristemente nella lunga storia viola. Il Franchi sarà pieno e quelle anime saranno scosse da forti emozioni. A partire da Stefano Pioli, un ex meno ex di tanti altri. 

Per Stefano Firenze vale tanto: da calciatore, allenatore e dopo come fratello maggiore di Davide. C’era lui in panchina a quel tempo, ora dove è seduto Italiano. Lo ha ricordato anche ieri e si è emozionato. Come sempre.

In mezzo a questa tempesta di emozioni si giocherà a calcio. La Fiorentina dopo 24 partite cercherà di acchiappare la prima vittoria dell’annata contro una grande del nostro calcio. Impresa possibile ancorché non semplice. Ma i tempi potrebbero essere maturi. Lo 0-3 di Verona ha dato maggiori sicurezze alla Fiorentina, al centro di un periodo, stiamo parlando del campionato, non proprio fantastico. Prima del Bentegodi i viola avevano toccato il quindicesimo posto in classifica. Il Milan, però, nelle ultime 4 partite (tutto compreso) non ha subìto gol e ha vinto con Torino, Tottenham, Monza e Atalanta. Ultima caduta nel derby con l’Inter (1-0) il 5 febbraio. Pioli quando il Milan pareva un nuovo Titanic ha trovato il colpo giusto per riportarlo in linea di galleggiamento. Non si è vergognato di chiudersi di più con la difesa a 3 passando al 3-4-2-1, schema che gli ha dato soddisfazione. I valori c’erano e sono riemersi, altrimenti nella stagione passata i rossoneri non avrebbero vinto il campionato: si trattava di ripescarli e Pioli, tecnico di assodato valore umano e professionale, è riuscito nell’operazione. 

La Fiorentina punterà ancora su Cabral. Il brasiliano ha segnato 5 reti nelle ultime 4 gare. Con il centro di Verona si è portato a quota 5 in serie A e altrettanti gol in Conference. E’ ancora indietro rispetto alle aspettative estive, per carità, ma stante questi numeri e le parole spese, ha tutta l’aria di volersi riprendere il tempo perduto: ha spiegato, infatti, (a Dazn), che sogna di segnare addirittura 30 gol. In questa stagione sembra dura, ma il solo pensiero vale una nota di merito per Arturone. Significa che l’ex Basilea è in fiducia, ora si sente nel pieno delle sue forze fisiche e temperamentali. Italiano che lo ha atteso a lungo, non può che rallegrarsene. 

E Jovic? Cercherà di sfruttare il proprio turno, provando ad entrare in campo carico a dovere. Il serbo conosce il calcio e sa benissimo che basta un battito di ciglio per cambiare in positivo una stagione. Ma molto, quasi tutto, dipenderà da lui. Dovrà farsi scivolare di dosso quella strana indolenza per aprirsi ad un impegno diverso. 

Un occhio, però, i viola dovranno buttarlo anche dalle parti di Terracciano dove gli avversari si infilano con troppa facilità. La Fiorentina, infatti, vive un paradosso: ha incassato meno conclusioni (sono 229), ma tuttavia ha il peggior rapporto tra tiri subiti e gol al passivo (in media una rete concessa ogni 7,6 tiri). Qualcosa evidentemente nel meccanismo non funziona come dovrebbe. Anche al Franchi, dove la Fiorentina non finisce una partita a porta chiusa da 8 volte consecutive. Per trovare una sfida nella quale Terracciano è risultato impermeabile bisogna riavvolgere il nastro tornando al 18 settembre (trionfo sul Verona 2-0). Segnare è importante, decisivo, ma in Italia non beccare gol lo è ancora di più. Non a caso le squadre che si aggiudicano lo scudetto ne prendono pochissimi

Nel Milan mancherà un campione come Leao (squalificato), ma in corso d’opera potrebbe entrare una bestia nera della Fiorentina, Ibrahimovic. Zlatan in carriera ha segnato 11 gol ai viola. Da marcare a vista. 

Anche Saponara, però, col Milan ha un conto aperto: non solo perché l’esperienza in rossonero non andò come avrebbe dovuto, ma anche per il suo timbro da ex. Quando ha incrociato la traiettoria del Diavolo ha firmato 4 gol (uno con la Fiorentina). 

Nel segno di Davide, per una notte da brividi. Ma il freddo non c’entra. Mandiamo tutti un bacio in cielo.