LA FIORENTINA IN VENDITA, C’È IL DOSSIER. I DELLA VALLE DEVONO ESSERE CHIARI CON LA CITTÀ E I TIFOSI. OTTANTA MILIONI DALLE CESSIONI, SE CORVINO E’ BRAVO NASCE UNA GRANDE SQUADRA. TELLO NON ADATTO AL NOSTRO CALCIO

01.06.2017 00:00 di  Enzo Bucchioni  Twitter:    vedi letture
LA FIORENTINA IN VENDITA, C’È IL DOSSIER. I DELLA VALLE DEVONO ESSERE CHIARI CON LA CITTÀ E I TIFOSI. OTTANTA MILIONI DALLE CESSIONI, SE CORVINO E’ BRAVO NASCE UNA GRANDE SQUADRA. TELLO NON ADATTO AL NOSTRO CALCIO
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Sono tornate a rimbalzare ieri le voci su una possibile-probabile vendita della Fiorentina. Una banca d’affari milanese ha confezionato un dossier sulla società viola (ma anche sul Genoa), da mostrare a potenziali investitori desiderosi di entrare nel calcio. Un segnale forte? Devo dire che per me, ma anche per quei tre o quattro fedeli lettori che mi seguono, in realtà non c’è niente di nuovo.

Come ricorderete (i pezzi sono in memoria) nell’inverno scorso avevo scritto tutto in anteprima su questo giornale online.  Il dossier è costituito da una serie dettagliata di numeri e cifre, una valutazione dei conti e dei costi della società Fiorentina, delle sue potenzialità, del valore assoluto e relativo con grafici che fanno una radiografia degli ultimi anni e disegnano ipotesi future, compresa la possibilità di realizzare lo stadio. In estrema sintesi, l’analisi tecnico-economica valuta la Fiorentina attorno ai 130 milioni di euro. Come si vede, molto lontano dalla cifra che i Della Valle hanno speso in quindici anni (circa 230 milioni) e della quale vorrebbero rientrare in caso di cessione. Nell’autunno scorso un broker milanese aveva prospettato la vendita della Fiorentina a un gruppo cinese, ma di fronte a certe cifre l’idea è naufragata. Ma ancora più deciso ci fu il no di Diego Della Valle che diede allora un imput chiaro: non si vende. Cosa è cambiato dunque oggi rispetto a pochi mesi fa?

Molto. Le dichiarazioni di Andrea Della Valle "faccio un passo indietro, ho bisogno di riflettere sul clima creatosi in città", appoggiate anche dal fratello Diego "non ci si diverte più con questo calcio", hanno creato un clima diverso. Anche il presidente esecutivo Cognigni non ha nascosto le sue preoccupazioni dopo queste dichiarazioni dei suoi "capi".

Ora si tratta di capire se le frasi siano frutto della delusione del momento, dell’irritazione per la contestazione dei tifosi, o nascondano in realtà la voglia di una progressiva dismissione e uscita dal pallone. C’è davvero l’intenzione di vendere? I manager del gruppo continuano a dire "No, non si vende. Non abbiamo segnali", e lavorano sui progetti futuri per il settore tecnico con un nuovo allenatore (Pioli) e una squadra rinnovata, ma anche su tutte le altre strategie, stadio compreso.

L’idea di vendere cozzerebbe fortemente (fra l’altro) con la voglia di costruire lo stadio, manifestata pubblicamente appena due mesi fa. Anzi, possiamo dirvi che è già stata presa la decisione di affidare il progetto esecutivo vero e proprio a uno studio internazionale con un costo per la Fiorentina che supera i cinque milioni di euro.

Fra l’altro, parlando in soldoni, proprio lo stadio nuovo potrebbe far diventare la Fiorentina molto appetibile. Vendere non conviene oggi, caso mai fra qualche tempo con il progetto approvato in mano o addirittura con lo stadio già fatto. Serve comunque una presa di posizione netta e precisa. Come ha detto nei giorni scorsi anche il sindaco Nardella, serve chiarezza assoluta. E’ ovvio che certe dichiarazioni facciano pensare e diano il via a tutta una serie di supposizioni che soltanto i Della Valle possono spazzare via. In un senso o in un altro.

Noi speriamo che le nuvole all’orizzonte siano soltanto passeggere. I Della Valle hanno dimostrato negli anni di poter fare bene calcio, hanno dato tanto, i numeri e i giocatori che hanno portato a Firenze stanno a dimostrarlo. Due anni difficili e tante scelte sbagliate non possono cancellare o mettere in discussione tutto. Ripartire con una ritrovata intesa, idee e uomini nuovi, più passione e meno bilanci, è sicuramente possibile. Del resto il calcio è questo, dà molto in tutti i sensi, ma chiede anche molto in partecipazione. Comunque, a prescindere da tutto, la città di Firenze e la tifoseria non possono avere sulla testa una spada di Damocle. E’ giusto disegnare il futuro con chiarezza e sono certo che i Della Valle lo faranno.

Intanto va avanti il rinnovamento della squadra. Dopo l’accordo con Pioli, il mercato è partito spedito. L’allenatore non è stato ancora presentato soltanto per questioni tecnico-burocratiche legate anche al suo staff. Ma questo ormai è solo un dettaglio. La strategia di lavoro è stata ampiamente disegnata. La squadra sarà rinnovata e ringiovanita. Nascerà una Fiorentina meno tecnica e più muscolare. La scelta cadrà su giocatori dalla grande personalità agonistica.

Fatto, naturalmente, anche il piano delle cessioni. Fra i nomi più grossi, saranno messi sul mercato Bernardeschi, Kalinic, Ilicic, Badelj, Tatarusanu, quasi certamente anche Borja Valero sul quale però deciderà Pioli. Tello non è stato riscattato. Su Bernardeschi abbiamo già anticipato tutto. E’ chiaro che ci sarà l’incontro con il procuratore del giocatori come scoprono quelli dell’acqua calda, ma siccome la Fiorentina sa già che la sua proposta di rinnovo non verrà firmata senza la clausola rescissoria da 50 milioni, ha già deciso di dare l’ok alla cessione del giocatore. Berna è attratto da grandi società e da grandi ingaggi, giusto che faccia la sua strada.

Se la Fiorentina incasserà 40-50 milioni per Berna, uniti ai 15-20 per Kalinic, 5-6 per Ilicic, 4-5 per Badelj, 3-4 per Tatarusanu, 1 per Mati Fernandez ed altre operazioni minori, nelle mani di Corvino finirà un budget incredibile, attorno agli ottanta milioni. Se Corvino avrà ancora le cartucce di un tempo da sparare, potrà costruire una Fiorentina assolutamente competitiva per tornare subito in Europa. La palla passa ora al direttore generale dell’area tecnica che non ha più scuse o giustificazioni, dopo due mercati sbagliati da lui ci si aspetta moltissimo. Concordo sulla decisione di non riscattare Tello. Anche nel probabile 4-3-3 di Pioli, a maggior ragione nel 4-2-3-1, gli esterni devono attaccare, ma anche tornare in fase difensiva. Tello non ha la cultura tattica necessaria nel nostro campionato, la grande tecnica non basta.