KOKORIN NEL RICORDO DI EDMUNDO. MORATORIA STADIO: PRIMA LA SALVEZZA, POI SE NE RAGIONA
Malgrado sia metà settimana, scrivendo di cose viola, è difficile ignorare la caporetto di Napoli, l’umiliazione, il dolore sportivo, patiti dalla Fiorentina al Maradona. In molti, compreso l’allenatore e il proprietario del club, hanno sottolineato la mollezza, l’assenza di orgoglio dei pedatori viola, nel subire passivamente i gol avversari, senza una reazione, senza un cartellino. In tal senso, non appare casuale che il mercato della società abbia virato sul ‘ cattivo ragazzo’ Aleksandr Kokorin, calciatore russo di tanto talento e troppo ‘ colore’, vien da dire però che occorre stare attenti a non scambiare la necessità ( sacrosanta) di inserire gente con le palle nel gruppo, con il rischio di mettersi in casa qualche ‘ grullo’.
Certo, nella storia anche recente, ci sono esempi che hanno pagato come Edmundo, ragazzo problematico ai limiti della patologia, ma calciatore sopraffino che si lascia rimembrare con affetto e un po’ di rabbia per quel maledetto carnevale che costò alla Viola uno scudetto. Inoltre Prandelli ha molto della figura paterna e potrebbe giovare, e quindi giovarsi, a un carattere complicato come Kokorin. Insomma, tutto a posto, purchè, in caso di guai, nessuno in società o fuori, faccia la verginella o la prefica, lamentandosi della sfortuna o dando la colpa ad altri ( tipo ai giornalisti).
Dal mercato ci vogliono capitani nell’animo, in grado di trascinare la squadra e nel caso attaccare al muro i compagni, se qualcuno nicchia o molla.
Perché la Fiorentina pencola e il campionato, anche se è l’ennesimo di transizione, non può essere una disfatta, infatti se non la classifica, c’è l’onore da salvare. Tuttavia in queste ore, è ancora il tema stadio a tenere banco: facciamo una premessa, molti anni fa, presidente viola il gentile e competente Gino Salica, fummo tra i primissimi a lanciare e dibattere il tema ‘ stadio nuovo’ ( ai tempi eravamo al sito fiorentina.it), correva l’anno 2003, eravamo giovani, sani e belli.Ecco perché ci costa citare un politico compianto e apprezzato come Marco Pannella, famoso per le sue battaglie e la celeberrima moratoria contro la pena di morte. Per lanciare da queste colonne una moratoria, di cifra e valore ben diversi: la moratoria sul tema stadio.
A questo punto, tutti, anzi di più, han detto la propria, il Comune, il ministero, gli architetti, i tifosi, tutte le testate giornalistiche, il trippaio ( che sia benedetto colui che coce il lampredotto), la zia e la nonna. Ora anche basta, almeno finchè non vi sia un atto o un fatto ufficiale e definitivo, magari una pietra su pietra, si evitino pareri, tratteggi di scenari, ipotesi, dichiarazioni d’intenti, previsioni stile cartomante, interviste esclusive. Chè c’è da salvare la squadra, centrato l’obiettivo e tirato un sospiro di sollievo, si potrà tornare a concionare sullo stadio. Intendiamoci, il nostro è un umile invito, un’idea, non una critica a chi, come tanti colleghi, tratta un argomento che è al centro dell’attualità. Lanciamo solo l’idea se il sito che ci ospita, avrà la bontà di pubblicarla. Ribadiamo di non credere ad un esito negativo della stagione, ma finchè si rischia, è bene che società ed ambiente, lascino il resto, per mettere testa ed energie, laddove c’è bisogno.