IL SETTIMO MONTE INGAGGI, GLI OBIETTIVI DA PORSI E L’ALTRA FACCIA DELLA MEDAGLIA. DOPO LA SOSTA UN CICLO PER RILANCIARSI (SEMPRE CHE LE ASL NON METTANO IN QUARANTENA IL CAMPIONATO). E OGGI FORZA RAGAZZE
Cinquantacinque milioni di stipendi, a cui aggiungere quelli di Beppe Iachini, di Montella e di tutto il loro staff. In quanto a spese la Fiorentina è da Europa. Settimi nel monte ingaggi della serie A, i viola non possono e non devono nascondersi dietro timidi intenti come quelli dichiarati finora. Ribery e altri quattro calciatori dal milione e mezzo in su, più altri dieci che possono vantare stipendi a sei zeri: non esiste che non ci siano obiettivi concreti. Si può e si deve puntare in alto, al massimo possibile. All’Europa insomma. E non per parlare di fallimento o chissà quale tragedia nel caso in cui non ci si arrivi, ma per una questione di mentalità da ricostruire. Uno spogliatoio, a quel livello, ha bisogno di porsi obiettivi ambiziosi, ha bisogno di stimoli forti. E se volete anche di sane pressioni, che impone una città come Firenze ma anche uno sport super ricco e professionistico come il calcio. Vivere alla giornata, senza troppi traguardi da raggiungere, anche inconsciamente, rischia di togliere motivazioni. Soprattutto a una squadra come la Fiorentina, che vive in simbiosi col suo popolo e ha bisogno di sentirsi spinta dall’entusiasmo.
Riprendere a far punti dunque è l’imperativo assoluto, il rischio altrimenti è finire nei tormenti delle polemiche e, poco più avanti, nel solito, vuoto anonimato che ha contraddistinto i campionati viola di questi anni. L’inchiesta sulle spese della serie A pubblicata sulla Gazzetta però, mostra anche l’altra faccia della medaglia. La Fiorentina, è vero, è la prima delle squadre della middle class, davanti al Toro, al giovane e rampante Sassuolo e anche alla magnifica Atalanta di Gasperini (ferma a 42,6 milioni). Ma è anche lontana anni luce dalle grandi. La Lazio di milioni ne spende 83, il Milan 90, Napoli, Roma e Inter sono sopra i 100, la Juve è addirittura a 236. Per colmare il gap servirebbe tornare in Europa, ma soprattutto, servirebbe aumentare i famosi ricavi. Commisso dunque ha ragione da vendere: lo stadio è necessario, senza quello sarà impossibile pensare che la Fiorentina possa permettersi di aumentare ancora le spese. Nardella, come tutti noi, aspetta il progetto di Rocco da presentare a Roma. Sarà quello uno dei passaggi cruciali del futuro della Fiorentina.
Intanto però Beppe dovrà inventarsi qualcosa di nuovo per sfruttare al massimo il potenziale. Callejon scalpita, Ribery sta meglio: da loro passerà moltissimo del destino viola, perché due così, di classe e personalità, ce l’hanno in pochi. L’età non è più quella dei tempi migliori, ma c’è da credere che il feeling sboccerà naturale. Chi ha quel talento, difficilmente in campo non parla la stessa lingua. Con loro due, anche gli attaccanti potrebbero finalmente avere quelle palle gol che spesso hanno atteso invano anche per gli egoismi di Chiesa. E poi ci sono Castro e Bonaventura, altri due che di certo non si faranno problemi a parlare la lingua delle stelle. Manca trovare la condizione giusta, e sopratutto la quadra tattica. A Iachini dunque l’ultima parola. Sarri per ora è solo un pensiero, adesso conta rimettersi in marcia. Il calendario sembra dare una mano. Nel ciclo che porterà alla prossima sosta ci saranno Spezia, Udinese, Roma, la coppa col Padova e il Parma. Tranne la trasferta all’Olimpico, sono tutte partite dove la Fiorentina partirà favorita : dimenticare la Samp e lo strappo con Chiesa. Adesso c’è un campionato da giocare. E un obiettivo da inseguire con tutta l’energia possibile. In attesa dei maschi, c'è una grande domenica al femminile. Perché juve-fiorentina, uomini o donne che siano, non è mai una partita qualunque.