GENNAIO. MESE DI ERRORI, SCIOCCHEZZE E BANALITÀ

26.01.2013 00:00 di  Leonardo Petri   vedi letture
GENNAIO. MESE DI ERRORI, SCIOCCHEZZE E BANALITÀ

L'orribile mese di gennaio sta fortunatamente per finire. Un mese in cui tutto l'ambiente viola, dalla squadra, alla società, ai media ha fatto il possibile per rimettere in discussione tutto ciò che di positivo è stato fatto nei primi cinque mesi di stagione. Sul campo la Fiorentina ha perso tre gare consecutive fra campionato e Coppa Italia vedendo così sfumare un importante obiettivo stagionale (la coppa) e compromettendo le chance di qualificazione al preliminare di Champions League (un sogno più che un obiettivo). La societa' ha confermato la propria politica di distacco dalle vicende di Lega, rinunciando per l'ennesima volta ad avere un consigliere e fregandosene dell'elezione del presidente. I media, o almeno la quasi totalità di essi, si è data battaglia all'insegna delle peggiori banalità, dimenticando quanto fatto finora dalla squadra per parlare esclusivamente di mercato, di centravanti, di vice Pizarro, di vere e proprie sciocchezze in certi casi, però, molto irriguardose nei confronti di chi ha fatto, fino ad oggi, veri e propri miracoli sportivi. Paradossale il trattamento riservato a Larrondo, arrivato non per far vincere alla Fiorentina lo scudetto, ma per dare il proprio contributo come alternativa a Toni e bocciato ancor prima che possa scendere in campo: "Non serve a niente, ci vuole un attaccante vero" il commento piu benevolo e, la cosa divertente, è che simili analisi arrivano addirittura da chi si professa un giorno si e l'altro sì giornalista-tifoso al cento per cento. Stucchevole anche la telenovela del vice Pizarro. Senza il cileno la Fiorentina ha battuto il Bologna (Olivera per tutti fu tra i migliori in campo), la Lazio, il Palermo ed ha pareggiato a Torino, salvo perdere a Udine (dove tutti hanno sostenuto che decisivi sono stati gli errori dell'arbitro) e al centoventesimo in coppa Italia contro la Roma. C'è poi stato il pareggio col Napoli. In pochi hanno sottolineato un'ovvietà, cioè che quando la Fiorentina stava meglio fisicamente anche sopperire all'assenza di Pizarro risultava piu semplice e tornerà ad esserlo quando la squadra starà meglio, presumibilmente, stando ai precedenti di Montella a gennaio, già domani a Catania. Abbastanza stucchevole anche la litania del centravanti. In rosa la Fiorentina ha Jovetic, Ljiaic, Toni, El Hamdaoui, Larrondo, Seferovic e, fra un paio di mesi, Rossi. Nonostante questo, e nonostante la Fiorentina sia uno dei migliori attacchi del torneo, si continua a chiedere un attaccante a prescindere. Andrebbe bene tutto, da Matri a Quagliarella, giocatori diversi fra loro, ma basta che arrivi un altro attaccante e oggi a Firenze andrebbe bene qualsiasi cosa. Forse varrebbe invece la pena soffermarsi un attimo a vagliare alcune scelte fatte e, più che un attaccante credo sia fondamentale ritrovare la velocità del gioco, la capacita' di innescare puntualmente  gli esterni, il vero Jo-Jo e un Ljiaic all'altezza dei primi due mesi. Per gli obiettivi attuali della Fiorentina basterebbe e avanzerebbe. Trovo assurdo anche sostenere che ormai tutti conoscono come gioca la Fiorentina e quindi bisognerebbe cambiare. In serie A tutti conoscono tutto di tutti ma, nonostante questo, esistono le categorie. Chiunque sa come  gioca il Barcellona, o come attacca il Real di Mourinho ma non per questo sono meno vincenti. La Fiorentina deve solo ritrovare freschezza e tornerà il sereno, e la fine del mercato certamente aiuterà, almeno non saremo piu costretti a sottostare al totonome (surreale la vicenda Lampard) e ci limiteremo a conoscere i nuovi, che probabilmente non permetteranno alcun salto di qualità ma che, almeno si spera, aiuteranno i titolari piu di quanto abbiano fatto alcuni dei loro predecessori. Su Compper non mi permetto di dire niente, come non dirò niente su Alonso, Wolski e Vecino. Li conosco troppo poco per sbilanciarmi come ho già sentito fare da alcuni sull'onda del sentito dire e sulla base della convinzione che chiunque prenda la Fiorentina, a parte il povero Larrondo, e' un fenomeno o un predestinato. Mi limito ad osservare che ci si fida molto di Macia a cui auguro di sbagliare il meno possibile ma, e questa e' un'osservazione di carattere generale, è senza dubbio piu facile sbagliare facendo un mercato come questo di gennaio piuttosto che lavorando come si è lavorato l'estate scorsa. Ricordo che Borja Valero, Gonzalo Rodriguez, Aquilani, Mati Fernandez, Toni e Pizarro avevano tutti giocato la Champions. Chi arriva oggi decisamente ha un curriculum diverso. L'augurio e' che possano crescere a Firenze, di pari passo con la Fiorentina.

Leonardo Petri