FRANCHI, PADOVANI E BANDI DESERTI, IL COMUNE VA AVANTI A TESTA BASSA
Il bando andato deserto per i lavori di ristrutturazione allo stadio Artemio Franchi di Firenze, ha scoperchiato il vaso di Pandora e riversato all'esterno una significativa dose di qualunquismo.
Poche ore dopo la scadenza dei termini per presentare le offerte per la gara, il Comune di Firenze, constatata la figuraccia, ha fatto sapere di aver presentato ricorso al TAR del Lazio contro il decreto di definanziamento del Governo, che ha tolto 55 milioni finanziati dai Piani Urbani Integrati per ammodernare l'impianto di Nervi. L'atto è stato reso pubblico e leggendo le argomentazioni alla base del ricorso di Palazzo Vecchio, tra l'altro, emerge che seppur il Governo Meloni avesse sottoscritto formalmente atti che ribadivano l'assegnazione dei fondi, una volta deciso di non concederli è stato scelto di non comunicare al Comune le motivazioni del taglio.
“Al fine di poter meglio comprendere le osservazioni – si legge nel ricorso - il Comune di Firenze ha avanzato richiesta di accesso agli atti sia al Governo sia alla Commissione Europea. Lo Stato ha respinto la richiesta di accesso agli atti del Comune”.
Considerando che a fine marzo 2023 "il Direttore Centrale del Ministero dell’Interno scriveva una nota all’unità di missione PNRR, inviata anche al comune di Firenze, per evidenziare che l’intervento di riqualificazione dello stadio di Firenze non presentava criticità rispetto alle condizioni del finanziamento”, in attesa che si pronuncino i giudici del TAR, il sospetto che la decurtazione sia avvenuta unicamente per pura scelta politica è alto.
La nota di ieri dell'Assessore allo Sport Cosimo Guccione, che dopo la notizia del re-finanziamento per Venezia, nell'ipotesi che per Firenze non si verifichi lo stesso, conclude affermando che “saremmo di fronte a una gravissima e inaudita discriminazione politica”, accende ulteriormente i dubbi. Inoltre, va ricordato che, come avevamo scritto alcuni mesi fa, i fondi dei PUI, secondo l’art. 14 comma 4 ter del decreto legge n. 13 del 24 febbraio 2023, sarebbero potuti essere sostituiti con altre risorse.
In attesa delle risposte del TAR, Palazzo Vecchio va avanti. La progettazione esecutiva sarà affidata ad ARUP (che forte della genesi del progetto potrà lavorare in tempi relativamente brevi), per poi effettuare una nuova gara sulla base del progetto esecutivo, da chiudere entro il 15 novembre e fissare l’inizio lavori a fine dicembre. Nel contempo si studia come intervenire al campo di rugby Padovani per costruire lo stadio temporaneo.
La settimana scorsa una delegazione di tecnici del Comune di Firenze e progettisti di ARUP, è stata in Sardegna per un sopralluogo all’Unipol Domus, lo stadio provvisorio del Cagliari Calcio, che viene utilizzato dal 2017 finché, dopo la demolizione del Sant’Elia, non sarà pronto il nuovo impianto. La visita è servita a raccogliere elementi utili per la progettazione dello stadio provvisorio viola che dovrebbe essere disponibile a partire dalla stagione 2024-25, in concomitanza con i lavori di ristrutturazione dello stadio Artemio Franchi.
Sebbene coloro che festeggiano l'asta deserta siano tutt'altro che pochi, viene da domandargli: ma il presidentissimo Commisso sarebbe contento se alla fine saltasse tutto? Sarebbe soddisfatto di vedere annullata la possibilità di triplicare (perlomeno) i ricavi “da stadio”? Eppure ci sono delle menti illuminate che vorrebbero gettare nel cestino un progetto definitivo approvato in ogni aspetto, con pareri positivi della temutissima Soprintendenza e un ricorso al TAR della Fondazione Nervi ritenuto inammissibile...