FIRENZE NON VUOLE VIVERE NELLA MEDIOCRITÀ: I DIRIGENTI E LA PROPRIETÀ DEVONO CAPIRLO. IL MERCATO DI GENNAIO PER NON PERDERE L'ULTIMA PARVENZA DI AMBIZIONE

30.11.2017 00:00 di  Pietro Lazzerini  Twitter:    vedi letture
FIRENZE NON VUOLE VIVERE NELLA MEDIOCRITÀ: I DIRIGENTI E LA PROPRIETÀ DEVONO CAPIRLO. IL MERCATO DI GENNAIO PER NON PERDERE L'ULTIMA PARVENZA DI AMBIZIONE

Non è facile assumersi delle responsabilità nel calcio, è una storia vecchia quando il gioco stesso, e non è facile soprattutto quando ti chiami Pantaleo Corvino. Spesso il direttore generale viola ha difeso a spada tratta alcuni evidenti errori fino alla nausea ma nell'ultimo intervento pubblico ha chiarito che le ultime tre sessioni di calciomercato non sono andate come lui e la società avrebbero sperato. Ha funzionato il lavoro di scrematura del monte ingaggi, tanto bene da meritarsi un rinnovo di contratto fortemente voluto da Cognigni e dalla proprietà, ma il discorso tecnico è chiaramente diverso. Questa squadra è stata costruita con l'idea di base del 4-2-3-1, ma con l'equivoco Benassi che ha costretto Pioli a cambiare in corsa e quello legato alle condizioni di Saponara che è ancora una scommessa la cui riscussione pare quanto meno in dubbio. A gennaio arriverà un'altra occasione ma è chiaro che aspettarsi grandi acquisti sarebbe controproducente in vista della quasi certa delusione successiva. Occorre però che la società si metta nell'ordine delle idee di consegnare all'allenatore quei due giocatori che richiede senza alzare la voce ormai dallo scorso settembre. Un terzino sinistro e un centrocampista, senza considerare ciò che potrebbe accadere intorno a Khouma Babacar. Servono giocatori pronti, come Thereau e Pezzella e rimandare eventuali nuove scommesse alla prossima estate. Solo così questo progetto tecnico potrà tornare ad avere un minimo di ambizione, anche perché allo stato attuale l'apparenza è che sia presso che nulla. 

Pioli fa bene a proteggere i motivi che lo hanno spinto a sedere sulla panchina viola. E' normale che parli di un progetto a medio lungo termine e che non alzi l'asticella come fatto ad esempio dal silurato Montella nel suo 'grande' e ricco Milan. Però è bene anche non nascondersi dietro un dito e non far diventare la stagione in corso come una passeggiata di salute verso il futuro. Un alibi da consegnare nelle mani della squadra nei momenti di sconforto, perché una squadra come la Fiorentina non può vivere nella mediocrità e non si può permettere di disputare una stagione come fa il Cagliari, senza togliere nulla al club sardo. 

Ovvio che i demeriti della costruzione della squadra non possono essere imputati al solo Corvino, ed eventualmente a Freitas, ma che anzi occorre tornare a stanare un'altra volta la proprietà, assente da mesi e ferma al famoso comunicato dello scorso giugno. Si vocifera che siano state rifiutate ricche offerte per la cessione del club, e se ciò fosse vero andrebbe ampiamente contro ai proclami di pancia fatti all'inizio dell'estate scorsa. Tutto questo clima di irreale normalità, porta alla mediocrità in campo e nella gestione delle trattative, perché senza lilleri non si lallera e perché se tutto deve restare a costo zero, anzi in positivo, è normale che la squadra non migliori o che comunque possa effettuare delle stagioni 'a vuoto'. Ai Della Valle occorre chiedere cosa vogliono fare realmente: continuare a vivere da permalosi e auto-esiliati o se prima o poi avranno il buon cuore di venire a raccontare alla città dove intendono portare la squadra nel corso dei prossimi mesi. La chiarezza è buona consigliera in questi casi, perché lasciare campo a ipotesi o suggestioni farebbe ancora più male alla piazza e alla stessa proprietà. Non c'è niente di male se si vuole passare la mano come non ci sarebbe niente di male a voler riprendere il discorso interrotto ormai dal 'post-Gomez' in poi. Il male è solo da leggere nel mantenere questo status quo. Firenze non vuole vivere nella mediocrità. Il concetto, ribadito, è forse ancor più chiaro.