FIORENTINA, UN'ASCESA COSTANTE E CONVINCENTE. I MERITI DI ITALIANO E QUELLI DI UNA SQUADRA DIVENTATA TALE TRA LE TANTE DIFFICOLTÀ. COPPE MA NON SOLO, ANCHE IL CAMPIONATO HA UN NUOVO SENSO

19.03.2023 00:00 di  Luca Cilli  Twitter:    vedi letture
FIORENTINA, UN'ASCESA COSTANTE E CONVINCENTE. I MERITI DI ITALIANO E QUELLI DI UNA SQUADRA DIVENTATA TALE TRA LE TANTE DIFFICOLTÀ. COPPE MA NON SOLO, ANCHE IL CAMPIONATO HA UN NUOVO SENSO

Vince tanto e segna altrettanto, gioca bene e diverte, ottiene risultati sia in campionato che in Europa, viaggia senza soste e con la personalità e la sicurezza interiore di chi è consapevole delle proprie qualità e di conseguenza vuole provare ad arrivare il più lontano possibile. Specialmente adesso che il periodo peggiore è scivolato alle spalle. E’ una bella Fiorentina quella ammirata nelle ultime partite, una squadra diventata tale nel verso senso del termine. I successi in serie, che servono perché aiutano ad inseguirne sempre di nuovi, nascono proprio dall’unità di intenti ritrovata – o per meglio dire trovata – dopo aver rischiato di sprofondare nella mediocrità di un’annata che stava prendendo una piega molto brutta. Il passaggio non è banale: in quei momenti infatti o si sprofonda, oppure ci si rialza per non fermarsi più. La Fiorentina ha avuto il merito di percorrere la seconda strada. Collettivamente e singolarmente.

Un Italiano vero Partendo dal presupposto che nel bene ma anche nel male tutti sono responsabili, è giusto e doveroso sottolineare i meriti di Vincenzo Italiano. Gli allenatori, quelli bravi per davvero, si vedono specialmente nei periodi più bui. E’ facile mantenere il controllo dello spogliatoio quando tutto gira a meraviglia ed i risultati positivi arrivano una partita si e l’altra pure, diventa invece tutto maledettamente complicato quando accade l’esatto contrario. Momenti in cui bisogna convincere tutto e tutti che le proprie idee sono quelle giuste, proprio nel momento in cui non sembrano funzionare. In tutto questo Italiano è stato davvero bravo. Ha pagato, così come la sua squadra, l’inesperienza legata alla partecipazione ad una competizione europea che porta inevitabilmente a dei grandi cambiamenti. Dalle rotazioni per quanto riguarda il turn over fra una partita e l’altra passando per la metodologia degli allenamenti, frazionati e non più spalmati nell’arco dell’intera settimana. Degli sbagli inevitabilmente l’allenatore della Fiorentina ne ha commessi ed alcune scelte non sempre hanno convinto. Però è stato abile a non perdere mai la bussola, anche se ciò significava intraprendere nuove rotte come ad esempio il passaggio ad un altro modulo. Italiano di (co)gnome e di fatto: si è ingegnato nelle difficoltà, compreso l’essere riuscito a trovare il giusto compromesso fra la sua idea di calcio e le caratteristiche tecniche di alcuni giocatori acquistati dal club ma non del tutto in linea con quelle richieste dall’allenatore.

La strada è lunga (ma non impossibile) Ci sono più di 2.200 chilometri fra Lecce e Poznan. In pratica un giorno intero per andare da una parte all’altra. E prima di andare in Polonia per affrontare il Lech nell’andata dei quarti di Conference League ci sono le tappe intermedie con Inter e Spezia. La Fiorentina non ha fretta, non deve averne. Specialmente adesso che il futuro può essere osservato da un altro punto di vista, diverso rispetto al passato che appariva incerto. Le ultime tre vittorie consecutive infatti hanno permesso di ridurre a soli 4 punti lo svantaggio rispetto al settimo posto occupato dalla Juventus a quota 38. Ciò significa che anche il campionato è tornato ad avere un senso perché essere in corsa per cercare di pareggiare il piazzamento della scorsa annata non è un aspetto da sottovalutare. Considerando che la squadra di Allegri affronterà l’Inter a Milano in una sfida molto complicata, per la Fiorentina la partita in casa contro il Lecce rappresenta l’opportunità per avvicinarsi ancora di più ad un traguardo che fino a qualche settimana fa non si intravedeva nemmeno. Con calma, un passo ed un avversario alla volta, ma senza sosta. Perché la Fiorentina, questa Fiorentina, se dovesse riuscire a mantenere questo andamento può arrivare molto lontano. Nelle coppe ma anche in campionato.