FIORENTINA, CON IL MILAN LA VERSIONE PIU' BELLA DELLA STAGIONE. GRANDE CONTRO UNA GRANDE E CON L'ATTEGGIAMENTO GIUSTO: CI SONO LE PREMESSE PER UN SALTO DI QUALITA'. FRA RIMPIANTI E CONFERENCE, IL FUTURO E' ADESSO
Finalmente una grande, bella Fiorentina. La migliore fin qui vista all’interno di una stagione che in campionato resta compromessa, perché è molto complicato ipotizzare di pareggiare il risultato sportivo della scorsa annata. Ma che potrebbe riservare qualche soddisfazione da qui in avanti specie in Conference League ed in Coppa Italia, dove servirà arrivare al top. E partite ottime come quella vinta con assoluto merito contro il Milan in tal senso aiutano. Gioco, carattere, attenzione, movimenti giusti sia con la palla che in fase di non possesso: ha funzionato qualsiasi cosa e tutti si sono dimostrati all’altezza. Anzi, la Fiorentina è andata anche oltre perché per più di un’ora è stata dominante contro quella che prima della sconfitta del Franchi era una delle squadre più in forma e convincenti del momento. Aver battuto il Milan restituisce con gli interessi alla Fiorentina i punti che avrebbe meritato di conquistare anche nel match d’andata ed inoltre, cosa non di poco conto, rappresenta il primo successo contro quella che sarebbe dovuta essere una delle dirette concorrenti per cercare di rientrare fra le prime 7. La Fiorentina finalmente grande anche contro una grande. Dettaglio non banale, perché in precedenza ha perso la maggior parte di questi big match ed al massimo era riuscita a pareggiare con Napoli e Juventus in casa e la Lazio in trasferta. Considerato dunque che anche questo peso è scivolato alle spalle, la speranza è che la squadra di Vincenzo Italiano possa trovare quella continuità di risultato e di rendimento che è sempre mancata. Diventare una Fiorentina lineare, non più quella capace di tutto ma anche dell’esatto contrario. Sarebbe una svolta, quella vera, anche se ormai in campionato è tardi.
Prestazioni come quelle con il Milan lasciano una felicità a metà: perché se da un lato c’è la soddisfazione per un successo di prestigio, dall’altra resta la scomoda sensazione di quel che sarebbe potuto essere ed invece non è stato. Una marea di rimpianti, ma tant’è. Il tempo dirà se la Fiorentina è davvero uscita dal tunnel della mediocrità per iniziare a costruirsi una mentalità da grande, primo e fondamentale passaggio per ambire in futuro a qualcosa di veramente importante. A proposito di appuntamenti rilevanti: al match di Conference League Jovic, Cabral e compagni ci arrivano al top. Forse come non mai fino ad ora. Considerato che questa Fiorentina è più una squadra da coppa e da gare secche, e che il Sivasspor è una squadra da rispettare ma tecnicamente e qualitativamente nettamente inferiore, le premesse per essere ancora protagonisti in Europa ci sono tutte. L’importante è non disperdere quanto di buono fatto nell’ultimo periodo come fin qui è accaduto spesso.
La Fiorentina adesso ha l’opportunità di dimostrare prima di tutto a se stessa, e successivamente ai suoi tifosi, di aver appreso dagli sbagli del passato e di essere matura per completare certi passaggi. Magari non sarà sempre perfetta, perché le lacune non spariscono. Ma in qualche modo possono essere colmate anche partendo da una serata come quella contro il Milan. Bella, divertente, e profondamente emozionante nel ricordo di Davide Astori. Il tempo passa ma non cancella niente nei cuori e nei pensieri di chi ha avuto la fortuna ed il privilegio di incrociare il suo cammino. La Fiorentina ha vinto anche per lui. Per il suo eterno capitano.