FINALMENTE SI PARTE. PAROLA AL CAMPO ANCHE SE IL MERCATO NON E' CHIUSO: LO HA DETTO PIOLI. BABACAR PUO' RESTARE MA NON COME TITOLARE

20.08.2017 00:00 di  Pietro Lazzerini  Twitter:    vedi letture
FINALMENTE SI PARTE. PAROLA AL CAMPO ANCHE SE IL MERCATO NON E' CHIUSO: LO HA DETTO PIOLI. BABACAR PUO' RESTARE MA NON COME TITOLARE

Bentornato campionato, bentornata Fiorentina. Stasera si torna in campo, purtroppo ancora con il mercato aperto e con qualche grana da risolvere, ma comunque si riparte. Dopo mesi di polemiche, troppi comunicati, lenzuoli e rivoluzioni, la parola passerà definitivamente al terreno di gioco e si capirà se avrà avuto ragione Corvino e la sua 'epurazione', oppure se avranno avuto ragione i suoi detrattori. La proprietà è decisamente dalla parte del direttore generale, il rinnovo ne è la prova, anche perché il diktat per il prolungamento è arrivato direttamente dalle alte sfere, quelle che purtroppo sono assenti ormai da mesi. 

Parola al campo, dicevamo, come vuole Pioli. Il tecnico gigliato non vede l'ora di vedere messe in pratica le sue idee e, sinceramente, aspettiamo con ansia anche noi. A partire da stasera. La Fiorentina è ovviamente un cantiere aperto da un punto di vista tattico, ma almeno avrà gli uomini per provare a controbattere quella che per molti è una delle nuove corazzate della massima serie. Rispetto alla prova generale di Viareggio, quella del pareggio di Parma, ci sarà Gil Dias, di cui tutti ci parlano benissimo; ci sarà Simeone, che fino all'ultimo contenderà il posto da titolare al più 'esperto' Babacar; però non ci sarà Chiesa, che verrà sostituito da un Benassi dai due volti: esterno offensivo in attacco, terzo di centrocampo in fase difensiva. La curiosità è tanta, l'avversario è forte. Il banco di prova è di quelli che ti danno la sveglia senza preavviso. Sarà bene che la giovane truppa di Pioli abbia le corde tirate a modino, per evitare di inciampare subito alla prima della stagione. 

Intato Pioli oggi ha dichiarato chiaramente che la squadra è 'abbastanza' completa. Questo significa che l'idea di mettere dentro almeno un altro colpo prima della fine del mercato c'è, eccome. Non sarà il terzino destro da 10 milioni come si aspetta qualcuno, piuttosto è più facile pensare alla 'ciliegina' di cecchigoriana memoria. Un attaccante, magari un esterno che possa giocare anche di punta. Uno Stevan Jovetic, giusto per fare un esempio. Questo accadrà però solo se si presenterà l'occasione ghiotta che non si può farsi sfuggire, altrimenti la rosa sarà quella attuale, almeno fino a gennaio. In uscita Ante Rebic andrà in Inghilterra, mentre Mati Fernandez, se non troverà una squadra in Europa, negli ultimi giorni tornerà al Colo Colo, dove potrebbe terminare la carriera in pace. Dragowski non è certo di restare perché il Benfica fa sul serio. Se i portoghesi alzeranno l'offerta, il polacchino lascerà la Fiorentina. Al suo posto potrebbe arrivare un portiere d'esperienza, che faccia il secondo senza mettere pressione a Sportiello. 

Capitolo a parte lo merita Babacar. La Fiorentina non lo aveva messo sul mercato, ma era pronta a cederlo. Ha rifiutato una super offerta del Fenerbahce pur di restare a Firenze. Sa che Simeone è stato uno degli investimenti più cari della storia dei Della Valle, dunque che partirà da sfavorito nella corsa alla titolarità, ma è pronto all'ennesima sfida. Francamente lo avrei preferito in prestito dove poteva giocare con continuità e mostrare il suo vero volto, quello mai visto in riva all'Arno, ma se è sicuro di questa scelta, è comunque più che il benvenuto. In poche squadre hanno una 'seconda scelta' così prolifica in panchina. 

Ultima nota per tutti coloro che vedono la Fiorentina dietro Torino, Atalanta e via dicendo. Insomma per coloro che vedono i viola a un passo dalla colonna di destra. L'ho detto prima degli acquisti più importanti: l'obiettivo è concretamente il sesto posto. Sarà dura, durissima, ma la sensazione è che nonostante gli errori, le rivoluzioni e i permalosissimi Della Valle, questa squadra ci farà divertire.